
In bar si parlava di lavoro in Italia e si sono tracciati alcuni numeri a spanne.
In italia ci sono circa
60 milioni di abitanti:
- circa
23 milioni di lavoratori (di cui circa 4 milioni di lavoratori autonomi)
- 4.5 milioni di disoccupati
-
16.5 milioni di pensionati (si, il rapporto è praticamente 7 pensionati ogni 10 lavoratori)
- 16 milioni tra bambini e studenti
Da qui si è passati a valutare quanti, tra i 23 milioni di lavoratori, siano dipendenti statali. Uno degli avventori ha citato una statistica che un suo parente che lavora non si sa bene per che ufficio gli ha riferito, ovvero "
un lavoratore su sei in Italia è un dipendente pubblico". Arrotondando per difetto, il
pubblico impiego conta circa 3.6 milioni di dipendenti.
La discussione è poi prosseguita col chiedersi quali tra questi dipendenti pubblici siano i più redditizi per lo Stato da un punto di vista tangibile.
Il valore “intangibile” dei dipendenti pubblici è difficile da quantificare. Ad esempio, è difficile quantificare il senso di sicurezza che una pattuglia delle forze dell’ordine imprime alla comunitá, oppure l’accresciuto livello culturale che un buon professore imprime ai suoi studenti, o la guarigione da una malattia dopo le cure mediche in un ospedale pubblico e cosi’ via.
Tuttavia, se invece si considera il ritorno “tangibile” nelle casse pubbliche allora, la cosa dovrebbe essere più semplice.
In bar subito sono partite le varie ipotesi. Tra i più gettonati: le forze dell’ordine con incarichi di controllo stradale, le Guardie di Finanza e gli ispettori del fisco/agenzia delle entrate, l’antimafia con i sequestri di beni, i controllori di appalti pubblici... E giù tutti a formulare ipotesi.
Tutte soluzioni interessanti ma infine nessuno sapeva dove parare.
A quel punto il dito è stato puntato su un articolo del Messaggero Veneto (del 13 febbario 2010)che citava alcuni numeri: nella sola provincia di Udine nel 2009, un relativamente piccolo gruppo di ispettori del lavoro, ha ispezionato 1.852 aziende – per un totale di 22.000 addetti occupati - delle quali ben 1251 sono risultate irregolari con l’individuazione di 3449 lavoratori irregolari e 737 lavoratori in nero. Il tutto per la bellezza di €12.6 milioni di contributi intenzionalmente evasi. Senza contare le sanzioni salatissime che vengono inflitte (anche 3.000 euro per ogni giorno di lavoro del dipendente irregolare).
Al che abbiamo concluso che i dipendenti pubblici mediamente più redditizi sono… gli ispettori del lavoro (in specifico gli ispettori del Ministero del Lavoro, Inps, Inail, Enpals nonchè le varie figure in altre amministrazioni deputate a controlli specifici in materia).
Viste le cifre multimilionarie scoperte e le relative sanzioni (salatissime), i vari ispettori del lavoro devono per forza di cose essere i dipendenti che, pro-capite, rendono alla Stato un ritorno tangibile maggiore di ogni altro dipendente pubblico.