I servizi delle banche italiane sono tra i piú costosi d'europa. Lo dicono i numeri e fin qui nessuno controbatte.
L'oggetto del contendere é l'efficienza delle banche. Infatti, si puó accettare i costi alti quando il servizio é anche ottimo. Altrimenti, si cade nell'inefficienza.
E qui entra in campo lo Spritz Debate tra avventori dei bar morsanesi:
- Le banche italiane sono “le più care e le meno efficienti” d’Europa. A pagarne le conseguenze sono i clienti inclusi gli imprenditori. Ci sono tasse sui conti correnti (circa 35 euro all'anno) poi gli estratti conto costano cosí come le informative sulla trasparenza. Poi ogni operazione che fai ha costi rilevanti. Senza contare i salatissimi ricarichi se sfori in qualche parametro o se usi il bancomat fuori dal minuscolo territorio che coprono gran parte delle banche. Alla fine un conto corrente (senza entrare nel discorso mutui e prestiti) ti costa in media tra 80 e 250 Euro all'anno (piú tasse). Alcuni ti fanno pure pagare l'online banking e il bancomat ...che in fondo a loro riducono i costi. Cose incredibili! Quindi le banche, da un punto di vista del cliente, sono inefficienti.
- Le banche Italiane garantiscono l'utente finale piú delle banche di altre nazioni. Da noi non ci sono stati crolli di banche né nazionalizzazioni per prevenire il fallimento come, nel 2009, é accaduto in USA, Gran Bretagna, Germania, Iralnda, ecc. Il costo del salvataggio delle banche lá lo pagano con le tasse i cittadini; quindi alla fine, per gli sbagli delle banche ci rimettono gli utenti finali in modo indiretto. Qua non si gioca in borsa con prodotti esoterici (come i prestiti subprime) né si fa finanza creativa. Si chiedono garanzie, magari tante, ma i prestiti sono stra-garantiti e le bancarotte sono praticamente impossibili. Questo garantisce stabilitá al cliente. Quindi le banche, da un punto di vista del cliente, sono efficienti.
Il mondo della finanzia morsanese é in fermento...
7 commenti:
Ciao Marqualdo,
Solo una nota velocissima con un’informazione utile solo per conoscenza personale. Ieri sera ho fatto un bonifico on-line da un mio conto su una banca estera ad un mio conto su un’altra banca estera (setssa nazione). Pensavo ci sarebbero stati "giorni di valuta", "disponibilitá", "spese accessorie" etc. etc. visto che in italia un bonifico da una banca ad un'altra porta via 1.5 euro per l'operazione e circa 3/4 giorni di valuta. Invece, il bonifico è arrivato subito senza giorni di valuta e costi. ZERO!
Ho dovuto leggere l’estratto conto ondine tre volte per non sbagliarmi. E’ proprio vero… zero costi e zero tempi morti per il cliente. Senza contare che non ci sono tasse sui conti correnti (in Italia sono 35 euro no?) ne’ costi per tenuta conto corrente (in Italia sono minimo 50-70 euro credo).
Nulla di che, ho solo pensato che fosse interessante il discorso dei bonifici immediati e gratuiti con conti correnti assolutamente gratuiti (incluso l'invio di informative varie - tutto gratis).
Ciao a Presto
ma le Cirio, i Bond dell'Argentina e le Parmalat chi ce le ha vendute? Le banche irlandesi? Quelle Tedesche? Quelle inglesi? O forse, aspetta che mi ricordo, erano le banche americane. O forse mi sbaglio... forse forse, erano le banche piú efficienti del mondo che ce li hanno piazzati. Per tutelarci naturalmente...
Alcune delle nazioni citate nel dibattito (e a spanne una include anche l'esempio di bonifici a costi zero citato qui sopra) hanno conti a costi zero per una semplice ragione: le banche ed il sistema finanziario in genere sono un asse portante dell’economia (a differenza di noi che poniamo molta enfasi alla produzione manifatturiera) e cercano di non penalizzarne le attivitá di raccolta e di impiego dei fondi.
Dove sta la fregatura? Credo sia nelle spese accessorie per servizi extra (cambio monete, scoperto su conti non affidati etc.) che sono molto spesso salate. Oltre al fatto che per fare profitti devono anche manovrare i fondi in modo piu’ spregiudicato che da noi. Quindi i vari subprime. La scelta é tra un sistema costoso ma fondamentalemnte robusto agli scossoni internazionali oppure un sistema economico (o gratuito) ma molto esposto.
Credo che attualmente sia riduttivo parlare di "banche italiane", vista la forte internazionalizzazione che coinvolge quello specifico settore. Gli istituti bancari sono delle vere e proprie aziende il cui obiettivo è il raggiungimento di un utile di esercizio. Oggi le banche operano prevalentemente sul mercato finanziario, poiché sarebbe impossibile trarre profitto solo dalla gestione dei conti correnti o dagli strumenti di risparmio dei propri clienti.
Le operazioni effettuate allo sportello (versamenti, prelievi, bonifici...) sono molto costose per il cliente perché sono le meno redditizie per le banche, costrette a retribuire il personale allo sportello e a sostenere costi fissi di gestione. Tutto ciò a fronte di un introito minimo rispetto alle operazioni effettuate sul mercato borsistico.
caro sette hai ragione peró perché in alcune nazioni i conti correnti sono gratuiti dunque? perché nelle stesse nazioni i bonifici sono gratis? perché non ci sono tasse sui conti correnti? Indirettamente stiamo dicendo che siamo piú incapaci sul mercato borsistico? O siamo piú "furbi" e facciamo soldi sia sui conti correnti che in borsa (a scapito del cliente finale che deve pagare salato per i servizi?)
Non conteremo niente peró viviamo bene. Non credo che la vita che fanno i potenti del mondo sia tanto da invidiare.
Salvo a dicembre 2015 scoprire che molti prestiti che non rientrano sono stati dati a personaggi ed aziende traballanti e per il solo motivo che questi e queste erano emanazione di amici di amici. Il familismo amorale e i prestiti frutto di corruzione morale del sistema italia sono la magagna che i libri contabili non possono catturare. Salvo quando è ormai troppo tardi e si inizia a parlare di incagli e sofferenze. E non apriamo neppure il discorso degli enti deputati al copntrollo che invece non controllano o perchè pieni zeppi di incompetenti mangia pane a tradimento o perchè conniventi con un sistema corrotto. In entrambi i casi siamo proprio messi bene. Alla faccia di "le nostre banche non parlano inglese". Purtroppo parlano dialetto corrotto...
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