lunedì 14 novembre 2011

Gruppo Morsanderberg: ma 'sta Cina scoppierá?

Se lo chiedono in molti sia nel gruppo Bilderberg che nella Commissione Trilaterale, sia al Bar Sport che Al Carul, ma 'sta Cina, continuerá a crescere cosí per sempre o a un certo punto sentiremo un bel botto?
Gli artigiani, commercianti e industriali paesani che frequentano gli ambienti di cui sopra, ci dicono che "in Cina ci vorrebbe la CIGL". Non sappiamo esattamente cosa voglia dire, forse si auspica un'unione ideale tra visioni comuni? Boh! 
Sappiamo che in Cina sono state costruite cittá fantasma di cui pochi parlano. Si tratta di edifici concentrati nel mezzo di pianure prima dedicate alla coltivazione agricola, ora trasformate dal nulla in centri abitati con tanto di grattacieli, supermercati, uffici, strade, ponti ecc. In alcuni casi create per ospitare anche un paio di milioni di persone. peccato che... siano disabitate! 
Il che va letto assieme al fatto che la maggiore quantitá di cemento al mondo é oggi consumata dalla Cina senza contare la quantitá di materiale da costruzione assorbito con dirette implicazioni per i costi delle materie prime usate in edilizia in particolare acciaio e rame. 


La Cina deve crescere il PIL almeno dell'8% all'anno per far fronte alla crescita della popolazione. Se cresce meno dell'8% é un problema. Un po' come per noi crescere meno dell'1.5% considerando che la crescita della nostra popolazione é vicina allo zero. 
I guai non finiscono con le case fantasma.
Nel 2008 il governo cinese ha messo in atto una serie di stimoli all'economia per una cifra pari a 600 miliardi di dollari americani. Il risultato é una forte crescita, molto impiego e aihmé, inflazione. Per tagliare l'inflazione oggi al 6.1%, la banca centrale (leggi il governo centrale / partito comunista centrale) ha deciso di alzare i tassi di interesse a livelli che moltissime imprese, anche molto grandi, non riescono piú ad accedere al credito bancario. L'immediata conseguenza é che circa 6 milioni di carpentieri che stanno costruendo le nuove linee ferroviarie, sono da settimane e in alcuni casi da mesi, senza stipendio (The Economist: Cant' Pay, won't pay).


Aggiungiamo che ci sono 150 milioni di lavoratori che vengono dalle campagne e per le leggi sfavorevoli ai lavoratori che vengono da fuori cittá finiscono per essere discriminati sul versante degli alloggi, sanitá (che lá é gestita con criteri privatistici) e scuole. Ovviamente i mancati pagamenti colpiscono in primis questi lavoratori manuali sebbene il governo abbia cercato di tutelare i pagamenti dei salari. Il fatto é che il salario minimo é salito in media del 22% ma tanto... non fa differenza perché molte imprese non pagano.
Aggiungiamo al mix che nessuno si é posto il problema della capitalizzazione delle banche cinesi. Queste continuano a imprestare soldi a destra e a manca ma nessuno ha verificato o puó verificare il loro effettivo stato patrimoniale (e comunque la banca centrale ci mette una pezza come e quando vuole ma a furia di stampare moneta il sistema rischia l'instabilitá). 
Dunque una nazione costretta alla crescita forzata, creazione di lavoro fittizio, un sistema bancario senza controlli e milioni di lavoratori incazzati.
Chissá cosa ne pensa la CIGL...

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