Un po' perchè l'uomo è guerriero, un po' perchè l'azienda nazionale più grande in assoluto è Finmeccanica (oltre 70.000 dipendenti di cui 43.000 in Italia), non puoi non parlare di quelli che in gergo si chiamano "sistemi di difesa" (vedi anche Spritz Debate: Della Difesa… dell’Orchestra di Udine).

Insomma, l'argomento tiene banco e lo Spritz debate di solito è tra chi difende l'egregia opera delle imprese della difesa sia nel promuovere l'eccellenza tecnica nazionale che nel dare lavoro a tantissimi tecnici qualificati e chi invece condanna l'industria della morte che alimenta le dittature nei paesi poveri e distribuisce distruzione e dolore alla povera gente. Essendo questa diatriba tra le due posizioni troppo ovvia e monotona, ci sorvoliamo su.
Quello che ci interessa è l'imbarazzo messo in luce oggi dalla vicenda del premio attribuito a Londra al presidente di Finmeccanica, grossomodo in contemporanea alle vicende giudiziarie che lo coinvolgono in Italia (Guarguaglini: premiato a Londra, indagato in Italia). Imbarazzo?
Da che mondo è mondo, la Gran Bretagna è una nazione di pragmatici business men e guerrieri che vincono le guerre che decidono di fare. Poi la si può mettere giù meglio ma la sostanza è quella. Ci sono altre nazioni di guerrieri quaquaraquà che le guerre le perdono o credono di pareggiarle o in generale non si capisce perchè ci entrino se non sono capaci di vincerle. Ma anche questa è un'altra questione (monotona pure questa).
Il perchè l'imbarazzo non ci sia nel caso del premio a Finmeccanica ce lo spiega una simpatica vicenda che risale a pochi anni fa, il 2005. Per inciso, fino a pochi anni prima, pagare tangenti per vincere contratti di forniture militari all'estero non era un reato nell'ordinamento britannico. Tanto che le tangenti erano classificate come una sorta di spese accessorie e pure detassate.
Nel 2005, l'azienda nazionale di sistemi di difesa, la BAE Systems finì sotto inchiesta per uno scandalo "Al-Yamamah" ossia tangenti (e escort) legate alla fornitura di aerei all'Arabia Saudita. La fornitura era di 43 miliardi di sterline (circa 50 miliardi di Euro): la tangente che reclamava il contatto saudita, l'allora ambasciatore saudita a Londra il principe Bandar, era di 1 miliardo di sterline. Proprio così, BAE avrebbe pagato l'equivalente di 1.5 miliardi di euro di tangente ad un'unica persona (che probabilmente l'avrebbe distribuita a chi serviva).
Da che mondo è mondo, la Gran Bretagna è una nazione di pragmatici business men e guerrieri che vincono le guerre che decidono di fare. Poi la si può mettere giù meglio ma la sostanza è quella. Ci sono altre nazioni di guerrieri quaquaraquà che le guerre le perdono o credono di pareggiarle o in generale non si capisce perchè ci entrino se non sono capaci di vincerle. Ma anche questa è un'altra questione (monotona pure questa).
Il perchè l'imbarazzo non ci sia nel caso del premio a Finmeccanica ce lo spiega una simpatica vicenda che risale a pochi anni fa, il 2005. Per inciso, fino a pochi anni prima, pagare tangenti per vincere contratti di forniture militari all'estero non era un reato nell'ordinamento britannico. Tanto che le tangenti erano classificate come una sorta di spese accessorie e pure detassate.

Alla fine l'inchiesta finì in una bolla di sapone perchè l'allora primo ministro, Tony Blair, impose il segreto di stato sulla vicenda (anche perchè i sauditi minacciavano di cancellare il contratto) e arrivederci e grazie (The Guardian: Blair: Blame me for BAE e The New York Times: BAE Settles Corruption Charges). Le rogne per BAE non sono però finite neppure ai giorni nostri (BBC: BAE Systems faces bribery charges).
Forse è l'Italia che dovrebbe premiare BAE, per ricambiare l'imbarazzo (detassato).
Forse è l'Italia che dovrebbe premiare BAE, per ricambiare l'imbarazzo (detassato).
1 commento:
Salvo che gli inglesi usano le tangenti per vincere commesse all'estero e quindi fare gli interessi dell'industria nazionale mentre gli italiani usano l'industria della difesa per distribuire prebende alla politica e nel processo migliaia di dipendenti pagano le conseguenze della cattiva gestione con licenziamenti e perdita di competitività nazionale.
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