mercoledì 1 luglio 2009

De Sondagis: l'abito non fa il monaco. O forse si?

L'eurodeputato De Magistris promise in campagna elettorale di dimettersi dalla magistratura. Caso vuole che, una volta eletto, abbia cambiato idea per chiedere al CSM l'aspettativa. Comunque la si pensi, è un chiaro esempio di come la poltrona cambi le persone. Poi uno può argomentare se in meglio o in peggio o se "che ce voi fà! è la politica che è fatta così" ma resta il fatto che le persone cambiano una volta elette.

Un po' come quando c'è festa grande e tanti, soprattutto i più anziani, si mettono il vestito della festa. Si vede che non è il vestito che portano di solito e sono più impacciati nei movimenti e nel portamento.

Così la scena politica offre agli occhi di tutti l'effetto della responsabilità amministrativa (e dell'incrementata visibilità) sulle persone. Sia all'opposizione che alla maggioranza. Immaginiamo già qualcuno potrebbe diventare estremamente guardingo ed essere sempre sulla difensiva, o chi potrebbe dimostrarsi incautamente sospettoso del giudizio pubblico, o chi avrà sempre timore di sbagliare anche sulle banalità, chi sotto stress amministrativo diventerà un muto o chi troppo loquace. Che dire poi di quelli che si riscopriranno fastidiosamente sarcastici o al contrario troppo seriosi, dei supponenti o troppo modesti, degli invisibili o degli inguaribili presenzialisti e via dicendo.

Da un lato l'abito fa il monaco o comunque il monaco si adatta all'abito e qui l'abito è la responsabilità amministrativa super partes che deve essere percepita come imparziale; dall'altro lato si finisce inesorabilmente e comunque sotto lo scrutinio pubblico della gente, senza magari esserne abituati.

Bevi il caffè sempre nello stesso bar e non nell'altra osteria? mmmm, qui gatta ci cova. Vai alle feste dell'associazione X e non del comitato Z? mmm qui gatta ci cova. Ovviamente le feste del comitato Z cadono sempre quando sei in ferie con la famiglia e il bar che frequenti lo frequentavi con la stessa regolarità anche prima delle elezioni. Però ora tu non sei più tu. Sei una carica pubblica che deambula e la spada di damocle del giudizio del popolo te la porti dietro come Fantozzi si porta dietro la nuvola dell'impiegato.

A conti fatti, quali sono le possibilità di piacere a tutti quando si è sotto la lente di osservazione del pubblico? Anche di piacere sempre e comunque alla maggioranza dei cittadini? Statisticamente nulle. Voi direte che le elezioni sono un voto di approvazione e valgono quanto questi sondaggi. Sbagliato. Al voto si vota anche "contro" o per scambio di favori quand'anche non ci si turi il naso e si voti il meno peggio. Nei sondaggi no. Il giudizio è mirato ed implacabile. Il caso di Barak Obama, fenomeno alle presidenziali di Novembre ed ora bastonato dai minimi storici nei sondaggi di gradimento, insegna.

Così, il sondaggio su come cambiano le persone che ricoprono una carica amministrativa ci darà un esito, aihmè, scontato. A parziale sollievo dei bastonati politici (di opposizione e maggioranza) diamo atto che se è vero che le persone cambiano quando investite da carica pubblica è anche vero che cambia il modo in cui i cittadini guardano quelle persone: verosimilmente con occhi annebbiati dalla soda caustica!

PS nella foto tre monaci tibetani.

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