Così tra un capuccino ed uno spriz, questa mattina il dibattito s'è diviso tra:
- chi sostiene che il Commissario Straordinario per i tagli alla Spesa Pubblica (che con termine politicamente corretto viene chiamato "commissario straordinario per la spending review", Cottarelli, presto sarà soddisfatto nelle sue proposte di tagli;
- e chi ritiene che presto Cottarelli si dimetterà perchè nessuno tra la classe dirigente del Paese vuol attuare i suoi piani di tagli a causa di una arcinota difesa corporativa degli interessi consolidati e per le clientele soprattutto politiche di ogni colore che repellono ogni discorso sul conflitto d'interessi (eg. le fondazioni bancarie controllate dai partiti) e necessari esuberi di personale nelle troppe partecipate pubbliche (8000 di cui il 90% in perdita).
...e in attesa di dimissioni o meno, l'aumento della Spesa Pubblica e il dibattito paesano continuano
2 commenti:
Ieri su questo giornale Francesco Giavazzi si è opportunamente chiesto dove sia finito il lavoro di Cottarelli.
la ragione è semplice: Cottarelli non ha ancora avuto il permesso del governo per renderli noti. Perché dopo tanti mesi non sia arrivato il via libera di Palazzo Chigi si può soltanto ipotizzare. Forse le conclusioni contenute in quei rapporti non sono del tutto condivise? Forse. Il che ci starebbe pure, ma è improbabile che il commissario, e lo stesso governo, non l’avessero calcolato.
Posta un commento