venerdì 17 settembre 2010

Carbon Footprint: Se l'Azienda Morsanese è ad Impatto Ambientale Zero

Di questi giorni è la notizia che l'IKEA ha acquistato da Gamesa sei campi eolici in Germania (leggi la notizia) da 45MW che generano 88GWh all'anno -ovvero energia sufficiente per 17 punti vendita.

Che c'azzecca l'IKEA con dei campi eolici?

Come tutti i bravi Scandinavi, la svedese IKEA è sensibile alle tematiche dell'ambiente e ritiene fondamentale riuscire ad avere un impatto ambientale minimo. Per questo, per ridurre l'impatto ambientale nella forma di emissioni di CO2 nella fase di produzione e commercializzazione dei suoi prodotti o come si dice in inglese "to reduce the carbon footprint", IKEA ha acquistato dei campi eolici.


Le nuove turbine vanno a sommarsi a quelle che già possedeva dopo l'acquisto di 4 campi eolici francesi l'anno scorso. Ora IKEA ha un totale di 52 turbine sparse su 10 campi eolici Europei che generano circa il 10% del suo fabbisogno energetico.

L'azienda ha dichiarato che farà altri investimenti nell'eolico e nel fotovoltaico per assicurarsi un'adeguata fonte di energie rinnovabili e quindi per minimizzare il suo "carbon footprint". Nonchè per contrastare il riscaldamento globale. Già metà dell'energia dei suoi punti vendita mondiali deriva da fonti rinnovabili e pianifica di equipaggiare 150 punti vendita con pannelli solari.

Questo approccio si chiama "carbon offset" cioè attivarsi per pareggiare le proprie emissioni nonchè la propria dipendenza da fonti di energia fossile e quindi inquinante.

La domanda che ci si pone a Morsano è quando si vedranno i nostri imprenditori parlare di "carbon offset" o di "pareggio energetico". O se vogliamo espandere un po': quando le associazioni imprenditoriali considereranno questo principio qualcosa degno di nota nelle loro linee di programma.

E' evidente che le necessità di fondo dei nostri imprenditori sono diverse da quelle di un colosso mondiale come IKEA, però sarebbe interessante - e utile - che anche le piccole e medie aziende guardassero a questo aspetto del fare impresa.



Nel mondo dell'IT si parla da anni di "green IT" e relative certificazioni, nell'urbanistica si parla di "città sostenibili" e abbiamo visto qui sopra che anche nel mondo della grande distribuzione qualcosa si muove.

Chissà che un giorno, oltre alle varie ISO 9000, sulla carta intestata delle PMI non si veda anche un bollino con la certificazione del bilancio energetico aziendale...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non prendiamoci in giro.
L'eolico è un grande business con tempi di ritorno brevissimi.
L'IKEA ha semplicemente investito in questo settore (per guadagnarci) e lo vende come intervento per il rispetto dell'ambiente.

Anonimo ha detto...

poteva investire in qualcos'altro tipo comprare un pezzo di autovie venete. O aprire un nuovo punto vendita. Invece ha investito sull'eolico comprando impianti già fatti. Il carbon footprint di certo ha una rilevanza sul bilancio aziendale presentato agli investitori ogni anno. Ovvio che non ci perde, ci mancherebbe, è un'impresa commerciale. Ma resta positivo che l'ambizione di pareggiare il bilancio economico guidi la strategia aziendale.

Anonimo ha detto...

allora che le aziende morsanesi comprino azioni di compagnie eoliche come la spagnola Gamesa... se la vedete come un investimento puro e semplice...

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