martedì 14 settembre 2010

Spritz Society: Secondo le statistiche tutti i laureati morsanesi lavorano. Ma cosa facciano è un mistero...

"There are three kinds of lies: lies, damned lies, and statistics" è la famosa frase che Mark Twain attribuì al primo ministro britannico Benjamin Disraeli (1804–1881). La frase, che tradotta significa "Ci sono tre tipi di bugie: bugie, dannate bugie e le statistiche" sta a significare che spesso si utilizzano le statistiche per sostenere delle argomentazioni deboli e prive di fondamento. O semplicemente, che una certa lettura delle statistiche è fallace e porta a conclusioni fallaci.

Così, i morsanesi ogni tanto ragionano su quello che la stampa o i politici raccontano all'opinione pubblica sciorinando una serie di statistiche.

Una statistica che da sempre genera interesse è quella che riguarda il tasso di occupazione tra i laureati. A sentire le note ufficiali delle università regionali, tutti i nostri laureati trovano lavoro subito e questo colloca gli atenei di Udine e Trieste tra i migliori in Italia quanto ad occupazione dopo la laurea.

Bene. Anzi, benonon!

Quello che però nessuno ha la compiacenza di dire, e i giornalisti l'arguzia di chiedere, è se questa sia occupazione qualificata o no. Ovvero, se i laureati de noantri trovino lavori all'altezza del loro titolo di studio o se invece facciano "lavoricchi" tanto per tirare a campare.

I "servizi secreti" morsanici sono perfettamente informati sulla situazione occupazionale dei laureati paesani e sono certissimi che il tasso di "sottocupazione" sia altissimo. In altre parole, le occupazioni della maggioranza dei laureati morsanesi sono al di sotto di quanto le loro qualifiche accademiche dovrebbero offrire.

Il che fa scattare una serie di domande tra gli assaggiatori di aperitivi dei nostri bar:
  • Non è che le statistiche sul tasso di occupazione dei laureati siano una rappresentazione limitata e fuorviante?


  • Perchè nessuno presenta le statistiche sulla "sottocupazione" dei laureati? (ad es. faccio il cameriere con in tasca una laurea in archeologia?

La questione è fondamentale. Basti pensare che se si dimostrasse che la maggiorparte dei laureati delle università regionali fanno lavori al di sotto del loro titolo di studio, ci sarebbe il caso per stringere la vite alle ammissioni alle università e per finirla di spiattellare statistiche incomplete sui giornali. Poi c'è tutto il discorso del numero chiuso che ha ampiamente dimostrato che a Medicina, che ce l'ha, quasi tutti si laureano e trovano un lavoro all'altezza degli studi fatti.

Ma torniamo a noi: che senso ha per lo Stato spendere circa 10.000 euro all'anno per ogni studente universitario - tanto costano gli studenti in media - se questi poi va a fare l'autista di bus? Cinque anni di studio significano 50.000 euro di soldi pubblici... per addestrare un autista di bus. Un po' troppi no?

Se poi si contano i 5 anni di studio senza contributi pensionistici (circa 50.000), le spese di vitto e alloggio (circa 25.000) ed i mancati introiti da guida di bus (circa 75.000), ad uno studente sottoccupato, la laurea costa virtualmente 150.000 euro. Senza contare i 5 anni di tempo buttati al vento.
Poi aggiungiamo la frustrazione di non vedere riconosciuti dal mercato del lavoro i propri meriti accademici che potrebbe generare depressione (ovvero costi per la sanità pubblica) e un cittadino insoddisfatto. Onestamente, chi glielo fa fare di laurearsi? E chi ce lo fa fare di farlo laureare per forza?

Se la società non richiede tutti questi laureati, perchè continuare cinicamente a sfornarne a tonnellate?

C'è poi la famosa regola dell'OCSE che ci innonda con le statistiche sul numero di laureati su popolazione totale e ci fa sempre presente che l'Italia è tra gli ultimi al mondo in queste graduatorie. E giù politici illuminati a ridurre la durate delle lauree, ad aprire le università ai crediti lavorativi, a far creare i corsi di laurea più bislacchi etc. etc.

E un chissenefrega delle statistiche dell'OCSE nooo?

Se poi nel calderone si butta il fatto che la qualità media delle lauree (e dei laureati) è sceso di molto negli anni, c'è ben poco da star felici a sapere "che tutti i laureati in regione stanno lavorando".

E quando non ci saranno più autobus da guidare, che gli facciamo fare ai dottori de noantri?

Per approfondire vedi: The Economist - Critical Thinking, Where do graduates end up doing unskilled work? And earning most?

"Gli ingegneri? Lavoro sicuro ma lo stipendio è in discesa" di Dario Di Vico

3 commenti:

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

Prossimamente un post sul perchè i laureati e gli studenti universitari paesani non partecipano alla vita paesana ed associativa.

Pamela ha detto...

Non è vero che non partecipano!A morsano e castions, per esempio, ci sono due mie colleghe, Debora e Samanta, che hanno partecipato ai Tornei dei Borghi come pallavoliste.Uguale molti altri ragazzi e ragazze del paese.
Siete voi che non ve ne accorgete.....

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

i laureati di Morsano sono 35. Gli studenti un gruppetto. Che partecipano alla vita paesana a vario titolo ne contiamo 5-6...

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