Le famiglie degli "affluent professionals" della Upper Manhattan a New York fanno imparare il cinese ai loro figli con tanto di tata dagli occhi a mandorla. Da noi ci si accontenta dell'inglese. Esistono poi corsi di varia natura che aiutano i morsanici a portarsi avanti ad esempio i corsi per adulti organizzati dal Circolo Culturale "Le Risultive" di inglese, di pittura e di computer.
Il discorso però è virtualmente aperto per i nativi digitali che oggi vanno all'asilo o alle scuole elementari.
Sono una generazione che più di ogni altra avrà l'elettronica come parte integrante della vita quotidiana dalla culla alla fine di via San Giorgio.
Per questa ragione, avrebbe senso, in assenza di attività da parte delle scuole elementari (campa cavallo che lo Stato ci arriva tra 20 anni), che anche in paese ci fossero dei corsi di programmazione per bambini.
Ovviamente non è un'idea nuova, infatti si segnalano questi link:
- Corso di programmazione per bambini e ragazzi
- Create stories, games, and animations. Share with others around the world, con tanto di editor
Tuttavia, nei paesini della Bassa selvaggia friulana, non si son mai visti nè sentiti.
Non si tratta di programmazione complessa bensì di sollecitare la creatività e curiosità dei bambini per capire le basi. Magari creando un gioco semplice per il tablet o creando degli algoritmi che aiutano a risolvere dei problemi semplici proposti dalla scuola.
Insegnare a "usare il computer" è roba da anziani ormai (cioè per ultra venticinquenni), l'uso intuitivo dell'elettronica di consumo fa dei bambini degli smanettoni naturali. Il rischio però è che crescano credendo che le uova si formino da sole dentro le scatole del supermercato. E' ora di fargli vedere le galline.
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