Per partire si deve sapere che la crisi ha portato via 120 miliardi e 405mila posti di lavoro sono andati in fumo.
La Sda Bocconi, attraverso il suo Osservatorio sulla competitività delle Pmi, dà modo di vederle più da vicino. Una rilevazione sui bilanci dal 2007 a oggi di 56mila Pmi, con fatturato tra 5 e 50 milioni di euro, per la prima volta ha permesso di sfatare qualche mito e venire a conoscenza di verità non scontate. Dall’inizio della crisi sono andati in fumo centoventi miliardi di euro di fatturato, sono stati persi 405.317 posti di lavoro e sono scomparse 8.841 piccole e medie imprese (sempre tra i 5 d i 50 milioni di fatturato). In altri termini ha chiuso i battenti il 16% di imprese fondamentali per il Paese perché, pur costituendo solo il 6,1% delle imprese italiane, producono il 39% del Pil e occupano 2.291.000 persone.
Qui i trend da conoscere:
- Quelle rimaste vanno meglio delle grandi aziende
- Gli oneri finanziari pesano sempre meno
- Gli azionisti hanno messo mano ai portafogli
- Le imprese padronali vanno meglio
- L’agroalimentare vince su tutti gli altri
- Crescono i fatturati, non la redditività
- Una su cinquanta ce la fa
- Lombardia, il campione smarrito
- Start-up non è bello
- Ci sono 7.500 Pmi da non lasciare sole
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