La spoesa per le pensioni su PIL in italia [ la pi# alta dei paesi OCSE toccando un considerevole 16% del PIL.
Appare evidente quindi, che se tagli vanno fatti per contenere la spesa pubblica (ammesso che non si voglia rimpinguarla con più tasse), il Fondo Monetario Internazionale (e qualsiasi osservatore, dica se vuoi tagliare la spesa tagli dove è più grande... le pensioni esagerate)
E' giusto dare meno soldi a chi è ora in pensione, altrimenti i giovani resteranno senza? A questa domanda la reazione epidermica del lettore medio è quella di pensare alla nonnina con 800 euro al mese e dire "NO". E' un atteggiamento mentali tipico che ricorda i francesi quando parlano di PAC ovvero dei finanziamenti europei all'agricoltura e si immaginano tutti piccoli contanini allo stremo mentre si sa che in Francia, come altrove, l'80% dei sussidi europei per l'agricoltura vanno alle grandi proprietà agricole. Insomma, se si guardano i dati, la percezione comune è errata.
Quello sul quale si dovrebbe riflettere è sul fatto che NESSUNO dei pensionati italiani sa quanto ha versato nella sua vita lavorativa e QUINDI NESSUNO sa se quello che ha versato basta per coprire la pensione (finora generalmente pari al 90% dell'ultimo stipendio!!!) fintanto che vivrà. E visto che si vive più a lungo, il rischio facilmente intuibile è che chi ha iniziato a lavorare a 16 anni ed è andato LEGALMENTE in pensione a 56 anni, vivrà fino a 86 anni avendo quindi lavorato 40 anni e godendo di pensione per 30 anni (o girando la reversibilità al coniuge). Ha versato abbastanza?
Sorvolando sulle aberrazioni degli alti funzionari statali promossi un mese prima di andare in pensione per aver diritto a pensioni oltraggiose, è chiaro che c'è un'intera generazione (i sessanta-settantenni-ottantenni) che non ha interesse a sapere quanto ha versato nella sua vita lavorativa (ovviamente rivalutato al valore attuale dell'Euro) perchè tanto, le pensioni gliele paga chi ora lavora e poi, son DIRITTI ACQUISITI.
Del tema si tornerà a parlare più avanti, resta che anche a Morsano la platea si divide tra chi ritiene che le pensioni non vadano toccate e chi invece ritiene che il futuro sono i giovani su cui si stanno riversando solo costi e nessun beneficio di un sistema che premia i pensionati che ignorano quanto hanno versato.
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Quello sul quale si dovrebbe riflettere è sul fatto che NESSUNO dei pensionati italiani sa quanto ha versato nella sua vita lavorativa e QUINDI NESSUNO sa se quello che ha versato basta per coprire la pensione (finora generalmente pari al 90% dell'ultimo stipendio!!!) fintanto che vivrà. E visto che si vive più a lungo, il rischio facilmente intuibile è che chi ha iniziato a lavorare a 16 anni ed è andato LEGALMENTE in pensione a 56 anni, vivrà fino a 86 anni avendo quindi lavorato 40 anni e godendo di pensione per 30 anni (o girando la reversibilità al coniuge). Ha versato abbastanza?
Sorvolando sulle aberrazioni degli alti funzionari statali promossi un mese prima di andare in pensione per aver diritto a pensioni oltraggiose, è chiaro che c'è un'intera generazione (i sessanta-settantenni-ottantenni) che non ha interesse a sapere quanto ha versato nella sua vita lavorativa (ovviamente rivalutato al valore attuale dell'Euro) perchè tanto, le pensioni gliele paga chi ora lavora e poi, son DIRITTI ACQUISITI.
Del tema si tornerà a parlare più avanti, resta che anche a Morsano la platea si divide tra chi ritiene che le pensioni non vadano toccate e chi invece ritiene che il futuro sono i giovani su cui si stanno riversando solo costi e nessun beneficio di un sistema che premia i pensionati che ignorano quanto hanno versato.
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