martedì 17 aprile 2012

De l'Ossessione Sociale dei Titoli di Studio: ovvero, delle Lauree de li Sigg.ri Generali e delle Trote

E con questa mi laureo campione
Non sfugge in paese l'attenzione che in questi giorni è stata dedicata al tema dei Titoli di Studio. 

Il discorso che viene articolato in osteria è lungo e complesso e qui cercheremo di sintetizzarlo.

Lo scandalo dei fondi pubblici assegnati alla Lega per fare politica e poi, presumibilmente (in attesa di verifiche della magistratura) usati per pagare tutor e corsi di laurea all'estero per alcuni dirigenti del partito, ha alzato i riflettori sull'uso dei Titoli di Studio per fini sociali o più specificatamente per darsi uno Status Sociale.

Essere "dottori" nell'Italietta degli impenetrabili ordini professionali e dei politici con i più bassi titoli di studio della storia repubblicana evidentemente continua a contare. Ovviamente stiamo parlando di "titoli di studio" e non di "conoscenza" o" del "sapere". Anche se non sai un cazzo basta essere "dottore" e di fronte al popolo ci si sente nobilitati.

Perchè ricercare a tutti i costi una laurea anche se farlocca?

Dottore in Scienze dell'Unificazione
con Master in Project Management
e Gestione Risorse Umane 
all'università di Quarto (GE)
La cosa curiosa di cui si discuteva in bar, è che il fenomeno non interessa solo le Trote qualsiasi (magari tristemente condannate dalla fisiognomica alla poca credibilità accademica) ma pure gli insospettabili (più o meno). Spesso sul Messaggero Veneto o sul Gazzettino illustrano le brillanti carriere di generali nostrani di varie Armi e dopo aver elencato dei curricula di tutto rispetto con missioni all'estero, arresti di pericolosi latitanti, piroette nei cieli di mezzo mondo, ti propongono il curriculum studiorum. Uno dirà: ci sarà l'Accademia, una laurea disegnata su misura per chi fa l'Accademia e vari corsi di specializzazione in Italia e all'estero. Basterebbe ed avanzerebbe per qualsiasi mortale. E invece no! Nella patria che ha più generali degli USA, non può mancare la seconda laurea in Scienze di qualcosa di più o meno farlocco e poi, perla delle perle, qualche laurea che ha a che fare con lo strategico, l'internazionale ed il diplomatico. Il punto è che per prendere lauree strategiche e diplomatiche uno dovrebbe studiare come un matto a tempo pieno per 4-5 anni ed invece qui ci sono fenomeni della natura (militare) che comodamente se la prendono come seconda o terza laurea.


Visto che di militi si tratta abbiamo chiesto ai servizi secreti (deviati) di investigare ed abbiamo raccolto la drammatica testimonianza di un professore inserito nell'ambiente. "In realtà sono lauree onorifiche che le università danno per spingere il loro prestigio con le istituzioni e tra le più alte cariche dello Stato. Alla fine questi vengono qua, pieni di boria perchè credono veramente di meritare la laurea, gli vengono riconosciuti i crediti per ogni corso fatto nelle loro istituzioni e alla fine devono solo fare la tesi. Solo che i generali la fanno scrivere ai colonnelli, i colonnelli la demandano ai maggiori, i maggiori ai capitani ed i capitani ai tenentini freschi di Accademia. Devo dire che per le lauree di qualche generale ho apprezzato molto... la preparazione del tenente di riferimento".

Perchè desiderare tre lauree di cui due prese ad cazzum?

Ci sono poi le lauree di improbabili università, elargite a certe categorie di dipendenti pubblici, sulla base dei "crediti" riconosciuti al lavoro svolto nella pubblica amministrazione. Il che va bene se poi però non comporta scatti di carriera per il solo fatto di avere quella laurea. Se uno ci tiene a sentirsi titolato è giusto che si titoli (a spese sue) ma poi, a me e a te, non deve assolutamente costare di più perchè essenzialmente avrebbe le stesse abilità sul lavoro che aveva prima di "laurearsi".

Tornando ai politici, mai come ora abbiamo una classe politica con i titoli di studio formali più bassi (ci sono studi in merito). I padri della Costituzione e i padri delle prime assemblee regionali, con pregi e difetti, erano comunque dei VERI titolati accademicamente. Oggi si diventa dirigenti di partito e si siede ai vertici di istituzioni anche senza laurea. Se è un bene o un male non è oggetto di discussione ma è ovvio che un titolo non dà la competenza se si è fatta la giusta gavetta e se si è bravi. Eppure, chi non c'ha il titolo comunque lo cerca e anche con scorciatoie.

Perchè dunque l'ossessione per avere un titolo di studio a tutti i costi?

Quello che conta è la "laurea sostanziale", quella dovuta all'esperienza, al lavoro, al talento e alla genialità, che non ha bisogno di essere certificata con un "pezzo di carta". La quinta elementare del settantenne Giovanni Rana (1.200 dipendenti e centinaia di milioni di fatturato ogni anno), conta infinitamente di più di un PhD in Management alla Bocconi preso dai ragazzi d’oggi. I periti del Malignani degli anni Cinquanta-Sessanta vantano un titolo che vale nella sostanza molto più di un'odierna laurea formale in ingegneria.

Gli imprenditori nostrani, che con pochi studi hanno creato aziende che impiegano decine di dipendenti tra i quali anche laureati - e che mandano avanti l’Italia, che titoli di studio devono invidiare ai sigg.ri generali e alle Trote?

3 commenti:

I libri spariti della biblioteca di Vico ha detto...

Affidereste una delle biblioteche più ricche d'Italia cioè del mondo, piena di tesori inestimabili, a un sedicente principe dottore che non è principe e non è laureato?

Leonardo ha detto...

Elogio del leghista Salvini

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

18.04.12 09:54:53 Universita' commerciale luigi bocconi.. Italia xxx.xxx.xxx.xxx Explorer 7 Windows XP

touchè!

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