domenica 25 agosto 2013

Spritz Missile: Perché l'Italia non bombarda Assad









Pare gli Americani se ne siano giá fatta una ragione. Pare...


E' l'argomento del giorno: la guerra in Siria. In osteria si sa benissimo che é mesi che i massacri vanno avanti ma, visto che il politicamente corretto é meno conosciuto del caffé corretto, di solito la questione viene chiusa con un "sono arabi, cazzi loro, chi se ne frega".

Ovviamente se si é Normalisti, Bocconiani ed affini si é imparato fin da giovani a dire la stessa cosa ma elaborando con concetti tipo "stiamo valutando attentamente la questione e siamo consci che un intervento potrebbe far detonare la polveriera del medio oriente con l'Iran che di certo non stará a guardare ed é da valutare l'impatto su Israele e sugli equilibri geopolitici della zona con ripercussioni sul Libano, l'Italia é un grande paese di importanza strategica per il bacino del Mediterraneo e certamente non si sottrarrá ai suoi obblighi internazionali di far rispettare i diritti umani e prevenirne le violazioni pertanto si fará promotrice di una mozione all'ONU (NDR rigorosamente dopo le ferie) cercando di mettere attorno ad un tavolo tutte le forse in gioco dalla Russia all'Arabia Saudita, la Lega Araba, gli USA, la NATO, la FIGC (NDR panem et circenses) nel rispetto dell'art 11 della piú bella del mondo che ripudia il disarcionare con i missili i dittatori sanguinari".

Tutto cosí, senza punteggiatura e senza menzionare, in maniera sapiente, che ogni aereo che si alza costa 'na milionata a volo e che ogni missile costa come 1 asilo nuovo. E noi non c'abbiamo 'na lira.

Cosí, i giornali pieni zeppi di Normalisti e Bocconiani (e di frustrati che non son tali) fanno in modo di non pubblicare foto di bambini uccisi da quello che pare sia un attacco con il gas mentre i giornali Britannici, Americani e Francesi le pubblicano copiosamente (e sapientemente).

Il dibattito si é quindi articolato tra:

- chi sostiene che Francia, USA e Inghilterra abbiano interessi geostrateggici (con 2 g) accomunati a manie di grandezza e protagonismo e da armi da smaltire (visto che si riforniscono dalle loro industrie nazionali) e l'economia va fatta girare. Per di piú son nazioni cosí organizzate dall'avere anche la stampa al soldo dei governi per cui la stampa medesima prepara l'opinione pubblica con immagini e discussioni su violazioni di diritti umani e sull'obbligo morale di intervenire senza aspettare che l'ONU trovi un accordo (vedi anche il caso Libia "L'Italia sulla scena internazionale non conta nulla? Come i giornali di diverse nazioni riportano il caso della Libia e della NATO"). Questo sapendo che con la Russia contro e la Cina di traverso, un accordo in sede ONU non si troverebbe mai. Pertanto bum, bum, bum dei soliti noti.

- e chi sostiene che pure al governo italiano piacerebbe essere tra i fighi del mondo, dar lavoro all'industria della Difesa nazionale e ritrovare un po' di orgoglio patriottico nell'essere in prima fila nelle questioni internazionali ma semplicemente non c'ha i soldi per farlo. Per questo deve trovare scuse per starne fuori. Ovviamente Francia, Inghilterra e USA sanno che l'Italia non c'ha 'na lira e si guardano bene dal chiedere un qualsivoglia contributo bellico.

PS a differenza dei Salotti buoni nazional-popolari, in bar in paese non c'é gente che ha opinioni alternative a queste.

...e il dibattito continua sulle immagini notturne della CNN

2 commenti:

Bonino al Senato ha detto...

A mio avviso però
influenza limitata non significa nessuna influenza; significa realisticamente
prendere atto della situazione, perché l'Europa è ancora vista dai Paesi
mediterranei come un interlocutore importante. Ma per questo credo che
dobbiamo esaminare a fondo come posizionarci in questo nuovo assetto e
come proporre ai nostri partner una nuova politica europea per il
Mediterraneo, perché è nuovo il Mediterraneo e non solo perché la politica
tradizionale aveva già i limiti che ci siamo detti in questa sede ma perché è
per così dire "nuovo" quello che avviene a Sud ed è l'asse su cui intendo
lavorare in questi mesi così da costruire, con il vostro aiuto e in dialogo

Senato relazione Siria ha detto...

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