You don't get this in the boondock |
I giovani fighetti appena laureati vogliono guadagnare bene, lavorare come matti 12-13 ore al giorno pure durante i fine settimana ma allo stesso tempo fare festa.
Questo tipo di vita è possibile se si fa i consulenti in compagnie di serie A della consulenza aziendale di livello mondiale che immancabilmente hanno uffici nelle grandi cittá globali (Londra, Morsano di Strada, New York, Shanghai ecc.).
Il segreto è attrarre i talenti nei posti dove i talenti
vogliono vivere (le grandi cittá) e mandarli in prestito alle aziende-clienti con sedi nei posti sfigati del mondo (cioè fuori dalle cool-metropoli di cui sopra).
Il giovine consulente è ben contento di prendere l’aereo
e andare a farsi un’esperienza risolvendo problemi (o creandone di nuovi) alle
aziende localizzate nella periferia del mondo, conscio che poi nel weekend se ne
tornerá nellá Civiltá per far festa. Per contro le aziende della periferia son
ben felici di godere dei servigi di cervelli che altrimenti non potrebbero
permettersi. Insomma la tipica situazione "win-win" dove tutti son contenti.
Questa ritrosia dei cervelli brillanti a vivere nei
Castions di questo mondo si chiama Boondockophobia, termine liberamente
mutuato dall’Economist “PowerPoint Rangers – The life of a young consultant”
(vedi anche “Management Consulting: To the brainy, the spoils”). Deriva da "Boondock" cioé zona remota, periferica e "phobia" cioé fobia.
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