venerdì 26 novembre 2010

Spritz Economics: se i cinesi investono a Morsan-zun

La Cina ha un enorme surplus ($270 miliardi) accumulato con il massiccio export di prodotti manufatturieri nella passata decade. Con questa massa di soldi che fare?

Ebbene, i cinesi stanno investendo in Asia, Africa, America e naturalmente in Europa. Ma dove in Europa?

I cinesi hanno siglato un accordo per gestire il porto del Pireo per 30 anni (con un affitto di 4 miliardi di euro) e ne faranno il principale "hub" per le merci cinesi in Europa. Si dice che la cessione di questo assetto strategico da parte greca sia un ringraziamento per i 25 miliardi di euro di aiuto alle finanze pubbliche greche.

In Polonia i cinesi hanno vinto l'appalto per costruire una nuova autostrada tra Lodz e Varsavia offrendo il 40% di ribasso rispetto ai contendenti (tedeschi). Questo ha sollevato un polverone (in Germania) perché si parla di competizione iniqua visto che le aziende cinesi sono supportate da fondi governativi cinesi e i lavoratori cinesi "importati", saranno pagati con salari cinesi. Fatto sta che l'autostrada la costruiscono loro (pagata con fondi UE).

La Cina ha comprato 400 milioni di Euro di debito pubblico spagnolo. Ci sará mai un default della Spagna? Probabilmente no, ma tanto i soldi da qualche parte bisogna pur metterli. Poi se fai un favore agli spagnoli disperati per un po' di sostegno finanziario, un favore di qualche sorta prima o poi dovranno ritornartelo.

In Germania giá ci sono giovanissimi imprenditori cinesi (19-20 anni) che gestiscono uffici di import cinese di qualitá (che magari arriva dalle aziende gestite in Cina dai loro genitori). Perché in Germania? Perché la Germania ha una reputazione internazionale per l'alta qualitá dei suoi prodotti. Per cui, se riesci a vendere ad esempio seta cinese raffinata nel mercato tedesco e se hai una sede in Germania, la tua azienda acquista in immagine in tutta Europa (ed in madrepatria).

Al di lá delle storie di inport cinesi nel porto di Napoli raccontate nel libro "Gomorra", da noi, per anni "i cinesi" hanno acquistato le licenze dei venditori ambulanti per vendere prodotti cinesi generalmente di qualitá media. Quello é l'aspetto piú visibile del fenomeno peró ora stanno arrivando le fabbriche cinesi in Italia. Vero che da tempo si dice che i cinesi costruiscano sedie nel Manzanese e cuciano vestiti a Prato in capannoni che fanno anche da dormitori alle maestranze cinesi, peró adesso si inizia a parlare di fabbriche cinesi con maestranze italiane assunte e pagate in piena regola.

Un caso su tutti la storia di Indesit e Haier. Indesit, produttrice di lavatrici e affini (cosidetti prodotti bianchi), entró anni fa nel mercato cinese stringendo una partnership con la Haier, un'azienda cinese. Ebbene, Indesit é poi uscita dalla Cina e per contro... Haier sta pianificando di aprire un impianto di prodotti bianchi proprio in Italia. Va anche aggiunto che la Haier non fa mistero di voler diventare entro il 2014 una delle prime cinque aziende di prodotti bianchi in Europa.

Sono giovanissimi, svegli, imparano in fretta, lavorano duro, vogliono diventare ricchi e non se ne vergognano affatto: é solo questione di tempo prima che qualche imprenditore diciottenne cinese apra un'azienda a Morsano e dia lavoro a maestranze locali. Se sia questione di decenni, anni o mesi é materia di dibattito, che prima o poi accada é assodato.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

A proposito, hanno anche interessi nel porto di Tangeri in Marocco, che giá é un porto con piú scambi di quello di Amsterdam.

Anonimo ha detto...

CONFINDUSTLIA!!!

Anonimo ha detto...

fra 30 anni vedremo il presidente della confindustria con gli occhi a mandorla...

Fra 30 anni ha detto...

La stradalta é secoli che deve svilupparsi e non succede nulla. Sono venuti gli altoatesini a insegnarci come coltivare le mele, secondo me arriveranno agricoltori cinesi ad insegnarci come coltivare qualcosa di nuovo. Pagheranno i terreni agricoli a peso d'oro e poi ci manderanno degli specialisti dell'agricoltura cinesi a lavorare. Anche fabbriche arriveranno ma non produzioni di massa, bensi produzioni di finitura di alta qualitá. faranno laboratori di studio e pure finanziaeranno scuole per maestranze specializzate in qualitá. A studiarci ci andranno i giovani friulani che poi lavoreranno nelle imprese cinesi stanziate in friuli.

Anonimo ha detto...

invece di gemellarci con luoghi di villeggiatura perché non ci si gemella con una cittá cinese!

Anonimo ha detto...

questo post fa riflettere. Credo che sicuramente ci saranno cinesi che verranno da noi. I nostri giovani hanno poca voglia di lavorare invece i cinesi sono un popolo che si rimbocca le mani. benvengano a portare ricchezza e lavoro anche qua.

Anonimo ha detto...

Siamo abituati troppo bene! I nostri giovani non rischiano, non fanno impresa, si siedono sugli allori di un lavoro nel pubblico! Quanti imprenditori escono dalle universitá? confrontate il numero con quanti laureati che invece vanno a fare gli statali? Inutile studiare e acquisire basi culturali forti per poi utilizzarle in un carrozzone che non crea ricchezza ma anzi, la assorbe e spesso sperpera. ma cosa studiate? Come rendere la vita piú complicata agli altri????

Anonimo ha detto...

se i cinesi venono a fare quello che fanno a manzano che stiano a casa loro! Ci sono fabbriche in cui si lavora a nero e le maestranze arrivano dalla cina e lavorano senza protezione sociale di alcun genere e a costi stracciati. Fare concorrenza sleale non e' il modo di fare impresa.

Dal Corriere ha detto...

il Nuovo Imperialismo della Cina a Colpi di Opa Comprerà il Mondo... sul Corriere di Oggi:

Nel 1914 il Regno Unito deteneva il 45% degli investimenti esteri nel mondo. Nel 1967 gli Usa raggiunsero il 50%. Oggi la Cina ha solo il 6%. Ma crescerà.

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