martedì 30 novembre 2010

Idea Morsanica: Attira gli Studenti Inglesi e crea valore per gli studenti italiani (e morsanesi)

Queste sono settimane di tagli in tutta Europa. Sono tempi duri e i governi stanno riducendo drasticamente i costi e cercando di ridisegnare l'uso dei fondi pubblici.

Giusto o sbagliato che sia, l’universitá è un’area che diversi governi hanno individuato come area da riformare ricevendo violente reazioni (Italia: Studenti: cortei e caos in tutte le città italiane - Gran Bretagna: Tuition fee protesters in 'cat and mouse' with police). Tuttavia, le crisi portano anche opportunitá e qui scatta l’idea morsanica del giorno.

Uno dei problemi dei giovani laureati italiani è che non parlano un inglese competitivo sul mercato del lavoro internazionale. Sta migliorando di certo rispetto alle generazioni precedenti ma ancora non ci siamo. Dunque uno degli interessi della formazione universitaria italiana è quello di preparare dei futuri laureati fluent in English.

Al pari dei colleghi italiani, gli studenti inglesi sono saliti sui tetti per protestare contro la riforma proposta dal loro governo (ed hanno pure vandalizzato la sede del partito conservatore del primo ministro David Cameron).
Quello che il governo di Sua Maestà ha deciso di fare è di aumentare le tasse universitarie annuali da 3.000 sterline a… 9.000 sterline. Ovvero da 3500 euro all’anno a 11.000 euro all’anno. Se a questo si aggiungono i costi di libri, vitto, alloggio, un anno all’università nella costosa Gran Bretagna graverá sulle tasche per circa 30.000 euro. Una laurea triennale circa 90.000 euro (!!!).

Sti cazzi direte voi. E ste opportunitá diciamo noi.

Pensate a cosa succede con gli studenti greci. In Grecia se non rientri nelle graduatorie d’ingresso all’università… all'università non ci puoi andare. Così tantissimi greci si spostano all’estero e, ad esempio, esiste una folta comunità di studenti greci all’università di Trieste.

Ora, la questione inglese offre delle potenziali possibilità per le nostre università. Un anno all’università di Udine costa agli studenti dell’Unione Europea sui 1.500 euro (molto meno degli 11.000 inglesi) e affitti e vitto costano una frazione di quanto costino in Gran Bretagna.

1+1+1=…

Con un po’ di spirito di iniziativa e acume imprenditoriale da parte di rettori illuminati, esiste l’opportunità di fare dei corsi di laurea in inglese disegnati sulle esigenze degli studenti inglesi e ovviamente anche per gli studenti nostrani che volessero condividere con dei madrelingua le aule universitarie. Attirare gli inglesi che non hanno 90.000 euro da spendere per laurearsi ma che ne spenderebbero volentieri anche 20-30.000 per studiare nel Friuli di mari e monti, del buon mangiare e del buon bere, sarebbe una mossa astuta e che beneficerebbe tutti.

Di certo stiamo parlando di decine di migliaia di Britannici pronti a fare le valigie per studiare a costi ragionevoli.

Pensate alle aziende locali che potrebbero assumere dei “commerciali” English mother tongue per i loro affari esteri trovandoseli alla cerimonia di laurea a Udine senza dover andare a cercarli a Londra. Pensate agli studenti morsanesi che finalmente imparerebbero l’inglese come dio comanda condividendo le aule con John, Alister, Mary e Shelley, pensate al turismo dei genitori e amici che verrebbero a Udine a visitare i loro bravi sons and daughters.

Carpe diem Cristiana!

13 commenti:

Fuga di cervelli ha detto...

La fuga di cervelli costa caro all'Italia
"In 20 anni abbiamo perso 4 miliardi"
Secondo uno studio, il nostro paese ha perso in brevetti l'equivalente di una manovrina. I ricercatori che rimangono in Italia, nonostante le difficoltà, hanno un indice di produttività inferiore solo a britannici e canadesi dI ROSARIA AMATO

Anonimo ha detto...

dal sole 24 ore: Parte il Servizio diplomatico europeo. Nessun italiano nei posti chiave...
Grazie Collino e grazie Serracchiani per essere ogni giorno qui con noi in Friuli a curare le beghe di provincia.

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

"cagata pazzesca" ci intriga sempre. L'anonimo lasci pure un commento per qualificare il suo giudizio di "cagata pazzesca". Stimolerebbe il dibattito. A proposito, notiamo che spesso c'e' polarizzazione di valutazioni e quando ci sono "cagata pazzesca" ci sono un numero equivalente di "eccezionale". Vai a capire!

Anonimo ha detto...

leggi la storia delle mafie in friuli http://messaggeroveneto.gelocal.it/dettaglio/gorizia-e-udine-ai-vertici-in-italia-nel-riciclaggio-di-denaro-sporco/2858186
quando lo fate un post su questo tema?

Anonimo ha detto...

Scusate, l'idea sembrerebbe anche interessante se vista dal lato di chi fa ristorazione e affitta appartamenti o stanze.- Bllissimo.- Ma proprio in questo post si parla di fuga di cervelli all'estero.- Benissimo; poi si dice che gli imprenditori locali avrebbero gia il ragazzone o la ragazzona inglese laureta sul posto.- Certo.- Ma mi spiegate come faranno o farebbero i nostri ragazzi a trovare lavoro se già adesso non lo trovano con la concorrenza inglese già sul campo; ma avete provato a girare per le ASL, per gli ospedali, al Gervasutta, al Policlinico Città di Udine ed in tantissimi altri uffici pubblici e privati: si incontra personale ucraino ai call center di accettazione, personale africano dislocato nelle varie sezioni di accettazione aspedaliera, persomale polacco e romeno in tantissimi uffici, personale cinese negli uffici commerciali delle aziende del triveneto, personale slavo e romeno nelle maggiori case di spedizione e autotrasporto e cosi via; attenzione, questo non è razzismo e solo constatazione; e sapete perche li assumono?? perchè mediamente conoscono due o tre lingue e costano meno.- meditate, meditate gente.......

Anonimo ha detto...

piú che "costano meno", si "accontentano di essere pagati meno". E' la sindrome dell'emigrato: pur di lavorare si accetta di essere pagati meno a parita' di titoli e spesso mansioni dei "locali". Un giorno ho incontrato un operaio nero alla Zanussi e ci siamo messi a parlare (in inglese tanto per esercitarmi) e viene fuori che ha una laurea in fisica. Quanti laureati in fisica da noi finirebbero a fare gli operai? Ovviamente non e' auspicabile che laureati in fisica facciano gli operai pero' e' chiaro che questo ragazzo di colore tra un po' diventera' capo reparto ed un giorno chissa', capo divisione.

Travanio ha detto...

Gli inglesi non si fermerebbero mai in friuli! Comunque concordo che avere classi per studenti inglesi in lingua inglese e' una buona idea. Altrimenti se ne vanno a Cipro, USA, Canada, Nuova Zelanda etc. Meglio attrarli qua. Dovrebbero fare oper di pubblicita' in Gran Bretagna per le nostre universita'. Una bella palla al balzo da cogliere.

Anonimo ha detto...

La capacita' di attrarre studenti stranieri (ad esempio cinesi) e' risibile nelle nostre universita'. Poco spirito imprenditoriale, pessima reputazione internazionale. Chi vuoi che venga a studiare in italia! Lotte di quartierino, invidie, sgambetti...piuttosto vado a Cipro e studio in inglese la'. Una regione di provinciali con valori provinciali. Una regione di perdenti.

Anonimo ha detto...

mancano fondi all'universitá questo potrebbe essere una via per riceverli anche se i costi per creare questi corsi di laurea sarebbero immensi. Non credo sia possibile farli in una piccola universita' come quella del Friuli

Anonimo ha detto...

concordo con l'anonimo di meditate gente: un imprenditore assume chi gli porta soldi in azienda non chi ha un certificato di nascita locale. Se l'ucraina mi fa lo stesso servizio ad un costo inferiore, il giovane locale si attacca.

Biscot ha detto...

La BBC ieri sera diceva che molti andranno in Galles o Scozia dove il sistema universitario non applichera' gli incrementi previsti per l'Inghilterra. Pero' Scozia e Galles non e' detto che accettino tutti e comunque non hanno le strutture per accettare grandi numeri (Scozia 5 milioni di abitanti, Inghilterra 50 milioni). Mi pare che ci sia giá anche un nomignolo per chi emigra a causa dei costi dell'universitá: "fee refugee".

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