lunedì 30 maggio 2011

Spritz Society: Non copiare a Scuola ovvero l'Educazione Civile fin da Piccoli

Una mano dovrebbe lavare l'altra
Con grande curiosità oggi s'è notato un articolo sul Corriere della Sera dal titolo "Non fate più copiare gli studenti - dibattito culturale".

Il solo titolo ha richiamato alla memoria una discussione avuta in bar tempo fa tra sprizzettari che sostenevano che copiare a scuola è l'inizio della mentalità del "furbismo" nazionale che consiste nella sistematica fregatura degli altri per ricavare un immediato vantaggio personale e che il nostro sistema, che di fatto incoraggia la copiatura, nel fare ciò, non educa i cittadini del domani, anzi, ne perpetua i difetti collettivi.

Dall'altro lato gli sprizzettari che invece sostengono che copiare a scuola serve a sviluppare il carattere per sopravvivere nell'Italia che abbiamo visto che le opportunità di cambiare questo paese non esistono: se tutti cercano di fregarti è meglio che tu esca dalla scuola pronto a fregare gli altri a tua volta. Ma soprattutto, è importante che tu sia pronto a fregare il Sistema perchè comunque, se non lo fai tu, qualcun altro di certo lo farà al posto tuo. A Napoli di dice "T'aggia fà!".

Il dibattito è accesso perchè non tutti neppure concordano che sia la scuola a dover educare i cittadini del domani quanto invece questo compito spetti alle famiglie.

Poi qualcuno sostiene che la scuola deve comunque fare il suo e per questo dovrebbe essere severissima con chi copia, indipendentemente dallo scopo civico o meno: copiare è sempre sbagliato.

Così si è guardato a quello che succede all'estero. Un ministro in Germania ci ha lasciato le penne per non aver citato le fonti di buona parte della tesi di dottorato (Le dimissioni di Karl Theodor zu Guttenberg: i retroscena). In Italia molti hanno fatto spallucce e pensato "chissà cosa c'è veramente dietro". Ecco appunto, questo è il modo di pensare da vero Italienisch (con o senza il mandolinen).

In realtà copiare i lavori accademici è una cosa serissima per una serie di valutazioni che vanno dal prestigio dell'istituzione che ti ha dato il dottorato, all'onestà intellettuale che è tenuta in grande considerazione per chi riveste certe posizioni di potere, all'utilità del lavoro accademico originale e via dicendo.

Avendo chiesto ad ex-studenti stranieri che avevano frequentato scuole sia in Italia che all'estero, quale fosse la cosa che li ha colpiti di più del sistema scolastico Italiano, la risposta è spesso "il fatto che si copiava e c'era la cultura dei bigliettini".

Il lettore medio a questo punto penserà che tutto il mondo è paese e di certo pure all'estero si copia. Arrivano dunque in soccorso i morsanici (meno medi) che all'estero c'hanno fatto un bel po' di esami. Ebbene, si viene a sapere che anche i compagni di studi che fino a un'ora prima degli esami scritti erano gli amici del cuore, durante la sessione fanno finta di non conoscerti ed ognuno è per se. Niente bigliettini e niente suggerimenti. Sapete perchè? Se si viene scoperti si rischia l'espulsione dall'università e la non ripetibilità dell'esame.

Copiate la tesi? Se lo scoprono le penalità sono quelle di cui sopra.

Regime del terrore? Forse, ma pare che ci siano nazioni nel mondo con meno false pensioni di invalidità di noi...

...e il dibattito continua con copia e incolla

1 commento:

Faresti copiare all'esame? ha detto...

indagine del sito skuola.net
Farai copiare all'esame? Solo 1 su 3 dice no
Per il 35% è da «infami» non passare compito. E il 37% è pronto a farlo con qualche distinguo. L'appello di prof e presidi: «Vigiliamo, è per il bene dei ragazzi»

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