venerdì 27 maggio 2011

Numeri Utili: Contributi del G8 per i paesi poveri

In questo periodo di austerità è difficile che le nazioni Occidentali abbiamo il desiderio di devolvere delle somme per sollevare le sorti dei paesi poveri del mondo. Però c'è chi è più diligente e chi invece a parole è sempre il primo ma poi latita nei fatti.

Ovviamente ci sono sempre i sospetti di accordi commerciali sottobanco del tipo "ti do 10 euro per aiutare il programma di alfabetizzazione della tua nazione derelitta e tu mi garantisci che le penne e i quaderni li comprerai da aziende della mia nazione". Se poi non sono penne e quaderni ma bombardieri e tubi per oleodotti, anche meglio.

Fa specie sapere che la Gran Bretagna devolva ogni anni circa 100 milioni di sterline all'India come aiuto umanitario quando la stessa India spende letteralmente miliardi nella difesa ed ha pure un programma spaziale!

Ce lo ricordiamo tutti il vertice G8 di Gleneagles del luglio 2007 perchè fu quello in cui Tony Blair dovette tornare a Londra in fretta e furia perchè c'era stato l'attentato islamico nella metropolitana. Però se lo ricordano i paesi emergenti (già Paesi in via di Sviluppo, già Terzo Mondo - i nomi cambiano, i problemi restano) che in quel vertice i grandi del G8 promisero di spendere almeno lo 0.56% del loro PIL per aiutare i paesi poveri.

Ebbene, visto che in questi giorni la Francia sta ospitando il G8 (adesso l'eG8 e a Novembre a Cannes il G8 principale) come stanno le cose?

 Secondo i dati 2011, gli Stati Uniti pagano più di tutti ma sono anche la nazione più grande. Seguono poi Gran Bretagna, Francia e Germania. L'Italia? A parole sempre i primi, nei fatti...

 Visto che in termini assoluti ci si può fregare, guardiamo il discorso in relazione al PIL. Lo 0.56% fastidiosamente lo raggiunge solo la Gran Bretagna che come nazione ha il difetto di fare sempre quello che dice e soprattutto di non fare quello che dice che non farà (pensate alle diatribe in sede UE). Altre nazioni, e lasciamo al lettore scoprire l'incognita, predicano sempre bene (famo, vedemo, se po fa) e poi lo 0.56% non lo vedono neppure col lumicino.

Se poi la mettiamo sui termini relativi alla popolazione, è di riflesso che le proporzioni rispetto al PIL siano simili alle proporzioni rispetto alla popolazione (essendo il PIL pro capite abbastanza simile tra questi paesi - esclusa la Russia).

Così scopriamo che l'inglese medio, nel 2008-2010 gravato da una profonda crisi economica, dona 157 euro all'anno ai paesi poveri (con David Cameron che ha annunciato di voler portare il contributo allo 0.7% del PIL) seguito a ruota da Francia e poi Germania.

Il resto delle nazioni?

Non pervenuti...

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