sabato 25 giugno 2011

Piccoli discoli e grandi arroganze: Grecia e Germania

Si discuteva in bar se l'Italia sarà la prossima a finire come la Grecia (qualsiasi cosa questa frase voglia dire). Di solito in bar si dice "che siamo già peggio della Grecia e i politici non ce lo dicono e per questo mi porto i soldi in Austria" poi però non è detto che intimamente la si pensi così mentre si sta depositando i contanti a Klagenfurt.

Di certo ha colpito il ragionamento fatto dai soliti ben informati: da un lato la Grecia con un terzo di forza lavoro impiegata dalla Stato, le pensioni per tutti a 55 anni, privilegi a non finire inclusa l'indennità di vacanza, ossia un fondo per pagare le vacanze agli statali, un sommerso doppio rispetto alla percentuale stimata per l'italia ovvero pari al 40% dell'economia. Poi i conti truccati che facevano figurare un deficit del governo pari al 3% mentre era attorno al 13%, con conseguente entrata nell'Euro anche senza i titoli e la possibilità di sopravvivere dentro l'Euro. Ciliegina sulla torta greca sono state le olimpiadi il cui ritorno economico è stato inesistente ed anzi, hanno caricato i conti pubblici di ulteriori debiti (e pure si erano lamentati che quelle del centenario le aveva vinte Atlanta grazie allo sponsor Coca Cola!).

Fragilissimo...
Dall'altro lato la Germania che ora bacchetta la Grecia e con difficoltà immane concede prestiti ad Atene (tramite l'UE). In molti si chiedono se i bravi ragionieri tedeschi avessero mai fatto i conti nelle tasche della Grecia prima di andare a comprare titoli di stato greci. Si, perchè la questione è salvare il fondoschiena delle banche tedesche esposte con il debito greco non tanto salvare i greci (che da brave cicale non meriterebbero), se va giù la Grecia, si trascina pure i crediti dele banche tedesche (e di mezza europa) e di certo questo è un tasto dolente per i consumatori tedeschi.

La ciliegina sulla torta tedesca ce la mette Mario Monti quando sulla stampa di recente sottolinea come qualche anno fa la Commissione Europea avesse chiesto che all'Eurostat venisse dato il potere di confutare i dati dei servizi di statistica nazionale quando ritenesse che non fossero veritieri (Europe’s problem – too deferential and too polite  e EU’s biggest members have set bad examples). Con questo potere, l'Eurostat avrebbe beccato subito la falsità dei dati greci sul deficit e avrebbe fatto attivare misure urgenti ed immediate da parte del governo greco, pena sanzioni europee. La proposta fu osteggiata indovinate da chi? Germania e Francia. Stesse due nazioni che quando la commissione stava per emanare una procedura di infrazione contro di loro (avevano sforato i parametri di Maaschrict sul deficit), spinsero l'ecofin, il consiglio dei ministri delle finanza dei paesi UE, a votare contro quel provvedimento (NB la presidenza all'epoca era dell'Italia).
Dunque, ora volete rigore e prima non avete fatto nulla per tirare le orecchie alla "profligacy", come la chiamano gli anglosassoni, della Grecia? E ce li avete pure fatti entrare nell'Euro di fatto irrigidendogli l'economia (non possono nè svalutare nè diventare un posto dove investire perchè di fatto i costi in Euro sono pressochè uguali a quelli dei paesi più forti). Ma allora siete dei fessi e... adesso pagate!

Così, da un lato i greci irresponsabili, dall'altro i tedeschi irresponsabili. Però com'è che tra i due litiganti qua nessuno gode?

Saluti da Klagenfurt

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