Il vetro va nelle campane del vetro, la carta ed il cartone nella raccolta differenziata per la carta, le bottiglie di plastica nel bidone della plastica, il legno negli appositi impianti per il riutilizzo degli scarti del legno e via dicendo.
Fin qui, tutto bene. Peró, ad esempio, ci sono nuove tecniche di produzione per listelli da pavimento per esterni (ad esempio i bordi delle piscine nei giardini) in legno composito. Il legno composito é una miscela di farina di legno di pino, PVC e titanio ottenuto tramite un procedimento industriale che mette assieme l'estrusione dei profili termoplastici e l'estrusione del legno.
Bene. Ora, mentre questi nuovi materiali garantiscono un rapporto migliore tra caratteristiche meccaniche e prezzo rispetto ai listelli di legno puro, tra 10, 15, 20 anni quando inevitabilmente dovranno essere buttati nelle immondizie, come si fará a separare il legno dalla plastica?
Se si continua a creare nuovi materiali che con le tecnologie di recupero della differenziata esistenti oggi non si possono riciclare, quali saranno le implicazioni per il riciclaggio delle immondizie?
Piú ricicliamo e piú l'industria e l'innovazione ci creano problemematiche nuove?
Mentre si attende di iniziare a rottamare le copiose quantitá di pannelli solari oggi installate, il dibattito al bar continua tra nuove miscele, pienamente riciclabili, di vino e acqua minerale...
2 commenti:
Da che mont a l'è mont, l'Omp a l'ha scomencjat a spulcjassi par fa alc e crodi che un dì al sares stat bon di resonà. E alore, lontan de lògiche d'incolpalu di ce co sin, a l'è mior lassalu fa, visansi che l'eternitat dal dì par dì no jè robe di chist mont, ma di chel ca l'è ancjemo di fa.
li in bar deve esserci qualcuno che vende pavimenti in legno, mi sa....
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