martedì 27 settembre 2011

What's Up Morsan? Lifestyle Disease (Non-communicable Disease)

Se vi capita di girare per gli aeroporti potreste imbattervi nella recente pubblicità di una delle più grandi banche al mondo, la HSBC, che recita così: "Two-thirds of the people who have ever reached 65 are alive today". Significa "due terzi di tutti coloro che abbiano mai raggiunto l'età di 65 anni, sono tuttora viventi" e fa parte della campagna pubblicitaria "unlocking the world’s potential" ossia "scopri il potenziale del mondo".

Sicuramente è un messaggio che fa riflettere sul tema, ormai noto, dell'innalzamento della speranza di vita un po' ovunque (ricordando che il più basso al momento è in Afghanistan con 44 anni e il più alto in Giappone con oltre 83 anni). Fa anche pensare alla statistica che già abbiamo citato nel post Numeri Utili: Nel mondo ci sono piu’ Obesi che Denutriti secondo la quale al momento ci sono più persone affette da sovra-alimentazione che da denutrizione.

La netta conseguenza è che si sta andando verso una situazione in cui al mondo moriranno più persone per  obesità che per fame.
In particolare ci sono quattro grosse "malattie non trasmissibili" (in inglese "non-communicable diseases" abbreviate in NCDs) lagate allo stile di vita e quindi all'alimentazione ipercalorica, che stanno cambiando le statistiche mediche:
  • Malattie cardiovascolari  
  • Tumori
  • Malattie respiratorie croniche
  • Diabete
Proprio perchè sono legate allo "stile di vita", nel linguaggio ufficiale delle organizzazioni internazionali, l'inglese apputno, si chiamano "Lifestyle Diseases", "malattie da stile di vita".

La cosa tragica, e per questo se ne occupa anche l'ONU, è che sempre più queste malattie tipiche del "mondo occidentale", stanno comparendo anche nei paesi poveri o ex poveri, dove l'alimentazione spesso è scombinata proprio dall'importazione di modelli  di vita associati alla "prosperità" o dall'essere "mase pasuz" come direbbe mia nonna. Pensiamo alle bibite zuccherine o al fumo, alla vita sempre più sedentaria, all'alcool e la poca attività fisica.  

Ne è un esempio l'incremento esponenziale di malati di diabete in Camerun dove, a detta del Financial Times (World leaders debate diseases burden), per fare un esempio, in una clinica della capitale per la cura del diabete, trentanni anni fa c'erano un pugno di pazienti mentre oggi ce ne sono oltre 8.000.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) stima che nel 2008 nel mondo le "non-communicable diseases"  hanno causato circa 36 milioni di decessi su un totale di 57 milioni di decessi. La cosa che più risalta è che queste morti avvengono già adesso per la maggiorparte nei paesi in via di sviluppo notoriamente più popolosi ma che, in linea teorica, dovrebbero essere meno affetti da queste malattie.

Quest'anno si stima sia già nato il 7 miliardesimo abitante della terra e i paesi in via di sviluppo già contengono non solo la maggioranza della popolazione mondiale ma anche la popolazione con l'età media più bassa.

Come dire che le "non-communicable diseases" saranno sempre più una cosa da tenere sott'occhio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

vi ricordo il 13 dicembre si terrà ad Amburgo il prossimo Match Against Poverty a favore del Corcno d'Africa colpito dalla fame. Ci saranno Ronaldo, Zidane e amici contro gli Hamburger Sport-Verein

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