La questione dei rincari del costo delle materie prime è diverso per i paesi emergenti e per quelli ad economia avanzata. Già in questo blog tempo fa avevamo parlato dell'incremento del costo delle materie prime dovuto ad eventi climatici di varia natura (post del 9 agosto 2010 - Spritz Economics: Se l'incendio in Russia fa aumentare il prezzo del pane a Morsano, post del 6 Novembre 2010 - Spritz Economics: Se il costo della gomma cresce del 65 percento) e si era ipotizzata una crescita del costo di alcuni beni alimentari e materie prime con conseguenze sui prezzi dei beni di consumo a Morsano.
Mentre da noi, economia avanzata, si tratta di aumenti che ci riducono un po' la capacità di spesa, nei paesi emergenti diventano letteralmente una questione di vita o di morte visto che la porzione di reddito disponibile delle famiglie che se ne va per comprare alimentari e beni di prima necessità, è molto maggiore rispetto alla nostra. In parole povere, se aumenta il costo del pane, noi mageremo le brioches mentre nei paesi emergenti gli toccherà saltare il pasto.
Salta oggi e salta domani e la gente s'incazza.
Per capire dove si andrà a finire nel 2011, qui l'elenco degli aumenti delle materie prime (commodities) da gennaio a dicembre 2010:
Petrolio + 12.5 %
Ferrite + 43.4 % (la domanda di acciaio della Cina è superiore all'offerta)
Carbone + 42.0 % (il carbon coke usato per fare l'acciaio ha seguito l'andamento della ferrite)
Rame + 10.0 % (la Cina domanda rame ma le miniere non riescono a starci dietro)
Gomma +78.8 % (le pioggie nel sud est asiatico hanno ridotto il raccolto)
Oro + 30.5 % (ha raggiunto i massimi storici)
Soya +32.6 %
Caffè Arabica +61.9 %
Frumento +17.0 % (causa delle restrizioni all'esport dalla Russia e Ucraina dopo il secco e gli incendi di quest'estate)
Mais +34.0 % (i peggiori raccolti negli USA da 15 anni a questa parte. Gli USA rappresentano il 60% dell'esport mondiale)
In bar la discussione è tra chi sostiene che è tutto frutto di speculazione internazionale e chi dà la colpa alle avverse condizioni climatiche del 2010.
Le condizioni climatiche avverse sono da identificarsi nell'effetto di "La Niña", ovvero quel fenomeno annuale caratterizzato dal decremento di temperatura nelle acque del Pacifico tropicale al largo del Perù (anche noto ai locali come "El Vejo" che si oppone al fenomeno, diametralmente contrario, chiamato "El Niño"). Il fenomeno si ripete ogni 3-5 anni ed a seconda della sua intesità si avranno degli sconvolgimenti climatici in giro per il globo. Quest'anno la Niña è stata particolarmente cruenta e nell'insieme i fenomeni climatici avversi sono stati: freddo oltre la media nell'Africa Subsahariana occidentale, umido e freddo nell'Africa meridionale (piogge in Sud Africa), secco in centro Africa, piogge ed esondazioni nel subcontinente indiano (in Pakistan in particolare), pioggie in Oceania (vedi le attuali inondazioni in Australia), piogge in Colombia, secco in Argentina, secco nel sud degli USA con sacche di pioggie persistenti nel Canada occidentale cui vanno aggiunti il secco e relativi incendi in Russia. In altre parole, chi osserva il mercato delle commodities, quest'anno s'è dovuto trasformare in esperto dell'OSMER!
Dal lato della speculazione cè'è da dire che secondo Barclays Capital (leggi "Large bets fuel commodity bull run") circa $60 miliardi sono stati investiti nel 2010 nel mercato delle commodities. Secondo alcuni osservatori citati nell'articolo, le forze speculative stanno marciando alla grande sul fronte delle materie prime, queste includono hedge funds e high-frequency traders (quelli che fanno trading basandosi essenzialmente su programmi computerizzati ad alta performance piuttosto che studi con una certa logica sul settore commerciale che stanno trattando). High-frequency trading ha portato alla ribalta i "quant funds" che stanno dominando il trading delle commodities.
...e il dibattito continua (e l'aumento dei prezzi pure)
6 commenti:
I prezzi delle gomme per automobile sono saliti notevolmente nel 2010. La cosa interessante è che contemporaneamente anche gli acquisti di gomme da neve sono saliti da 1 milione del 2009 a ... 10 milioni nel 2010 tanto che le scorte sono finite e le fabbriche hanno dovuto riprenderne la produzione. Le dinamiche di costo del prodotto finito contro il costo della materia prima sono sfasate da dinamiche comportamentali dei consumatori.
Sul nostro territorio le Sau (superfici agrarie utlizzabili) come per il resto del mondo non aumenteranno percentualmente molto (se non a discapito di zone di foresta tropicale) ed esse a livello globale saranno comunque parzialmente bilanciate dall’improduttività di aree soggette a salinizzazione ed a erosine urbanizzazione ecc ecc..
Dai 6.9 miliardi di persone stimate nel 2010 le previsioni indicano un aumento fino ai 9.5 nel 2050.
L’aumento di produzione annuo dovuto alle selezioni e al miglioramento genetico delle colture si aggira a circa 1.6% .Di conseguenza presto sarà proprio la mancanza di cibo la condizione che frenerà l’incremento demografico della popolazione. Con tutta probabilità inoltre le nazioni emergenti che disporranno in futuro di maggiori capacità economiche cambieranno regime di alimentazione passando da cereali a derivati animali (carne, latte, uova) diminuendo del 90% il rendimento. Ad esempio per sopravvivere necessito giornarlmente di 1kg di cereali( circa 3500 kcal) oppure di un 1kg di carne (circa 3500 kcal) solamente che per produrre 1kg di carne servono 10kg di cereali.
Per un gioco economico di domanda ed offerta è normale che i beni primari tenderanno ad aumentare nel lungo periodo più dell’inflazione. Quindi le scelte fatte oggi soprattutto quelle che riguardano il territorio vanno pensate in un ottica almeno ventennale.
Non mi dilungo su altri fattori che riguardano la sostenibilità del modello agrario tuttavia volevo dire il mio pensiero.
Stocco Marco
Da aggiungere che per la prima volta nella storia dell'umanità ci sono più abitanti nelle città che nelle zone rurali. Le implicazioni per la logistica della produzione alimentare sono notevoli. Si parla già di piantagioni verticali (palazzi tipo parcheggi multilivello con colture ad ogni piano) e alcune nazioni come Korea, Cina, paesi arabi, stanno comprando parti di Africa per utilizzare i terreni per le piantagioni.
L'innovazione in agricoltura è un settore chiave per ridurre la povertà nel mondo e stabilizzare il clima. Leggetevi questa nota in allegato.
Le conseguenze sono che il prezzo della benzina è salito del 37% (contro il petrolio salito del 12%), gli alimentari sono aumentati del 25% e i beni di consumo in genere sono saliti del 14%.
I problemi più grossi li hanno i paesi in via di sviluppo dove l'inflazione è schizzatta alle stelle. Dal 2007 la crescita dei prezzi è stata di "solo" l'8% nell'Eurozona, dell'8.1% negli USA, del 12% in Gran Bretagna, del 15% in Cina, del 20.9% in Brasile e del 43.3% in India...
PS fonte il Financial Times dell'11 gennaio 2011 (A High Price to Pay)
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