martedì 23 marzo 2010

Spritz Monologue: delle intercettazioni. Il paese si esprime.

A seguito degli scandali suscitati dalla pubblicazione di intercettazioni telefoniche di politici nazionali (a destra e a sinistra), qualche giorno fa Radio 24 dava notizia del risultato di un sondaggio tra gli ascoltatori. Alla domanda "Ritenete che sia giusto pubblicare le intercettazioni telefoniche che riguardino gli amministratori pubblici?", il 64% degli ascoltatori ha risposto di SI. Sic et simpliciter.

Al che, abbiamo sondato il terreto in osteria, tra parenti ed amici e qui sul blogghetto del quartierino. I risultati del sondaggio rappresentati nella figura qui accanto, esemplificano benissimo l'opinione dominante a Morsano: non si deve secretare le intercettazioni e per pubblicarle non si deve aspettare la fine del processo; bensì, le intercettazioni vanno rese pubbliche subito soprattutto se riguardano gli amministratori pubblici.
Noi "editoriali" tendiamo a non farne. Però qui, visto che abbiamo almeno dei dati, una nostra chiave di lettura proviamo a darla.

Cari lettori, state sbagliando.
Non crediamo che faccia bene a nessuno pubblicare intercettazioni per di più ben prima che l'autorità giudiziaria abbia deciso se siano rilevanti sia in sede civile che penale. Se non sono rilevanti vanno distrutte in onore del diritto alla privacy. Se sono rilevanti, almeno fino alla conclusione del processo, non vanno pubblicate nella maniera più assoluta. Anzi, vanno secretate e le pene per chi le facesse filtrare alla stampa devono essere draconiane. La tutela della presunzione d'innocenza (art.27, comma 2 della Costituzione) secondo noi passa dritta dritta dalla tutela alla riservatezza degli atti giudiziari.
L'obiettività e l'imparzialità di chi giudica, sia esso un togato o una giuria popolare, dovrebbero essere la base del concetto di giustizia. Che obiettività ed imparzialità mi devo aspettare se "siore Catine" che siede tra la giuria popolare s'è già letta le mie intercettazioni sui rotocalchi della parrucchiera con tanto di foto e commenti dei giornalisti che girano e rigirano la minestra a seconda della linea editoriale che seguono?
Vero che ci sono dei mali che sembrano incurabili nell'Amministrazione della Giustizia in Italia. Nove milioni di processi in arretrato, cause civili che si protraggono anche per 10 anni tra un grado di giudizio e l'altro, nessuna udienza che si tenga il pomeriggio (anomalia Italiana di cui nessuno curiosamente parla), persone incarcerate in attesa di giudizio per *mesi* ecc. Senza contare poi che c'è una percezione perversa del garantismo. Non sono necessariamente 5 gradi di giudizio a sancire che giustizia è stata resa (avvallo del GIP, conferma del GUP, tribunale, appello, cassazione...) visto che si finisce troppo spesso in prescrizione o nella tomba, visti i tempi bibblici. Un giusto processo ed una pena equa richiedono soprattutto tempi brevi. E non vogliamo neppure aprire la parentesi su alcune scelte discutibili di scarcerazioni difficili da capire e sentenze con o senza i jeans...

Tutto questo però non deve mai andare ad intaccare la presunzione di non colpevolezza dell'individuo.

Eppoi, che siano le persone a questo deputate a sancire quello che nelle intercettazioni è penalmente rilevante da quello che è pura chiacchera. Perchè invece dovremmo lasciare questa sanzione a noi pubblico che di certo non abbiamo gli strumenti e le conoscenze adeguate in materia? La risposta più comune che si sente in bar è... "perchè con i tempi della giustizia che ci sono oggi, i politici corrotti non pagherebbero mai per le loro malefatte". Al che ne deduciamo che l'opinione pubblica si concede il diritto di esercizio della giustizia sommaria. Capiamo la frustrazione però, calma e gesso.
Senza contare che è vergognoso che ci siano degli uomini di legge, dei dipendenti pubblici, dei servitori dello stato, o presunti tali, tanto infedeli da passare sottobanco i testi delle intercettazioni alla stampa. Perchè non si sente, almeno tanto spesso quanto spesso le intercettazioni vengono pubblicate, di servitori dello stato infedeli puniti per violazione del segreto istruttorio? Se volessimo giocare al giochino del "dente per dente occhio per occhio", perchè non pubblichiamo i nomi di questi servitori infedeli? Magari anche un po' di indirizzi di casa, di numeri di cellulare, di dettagli sulla loro vita privata, amanti, vizi?
Poi s'innesta il problema dell'opportunismo "politico". Già in bar emerge la risposta sbagliata alla domanda sbagliata. Filtrano intercettazioni alla stampa? Allora vuol dire che ci sono troppe intercettazioni. Vanno limitate per legge.
Questa è la teoria di quelli che a colpi di norme vorrebbero tagliare le intercettazioni. Punto e basta. Poi che si dica che per certi reati andranno bene e per altri no, sono sofismi. Cosa si dovrebbe fare se in un'intercettazione un PM (soggetto ad obbligo dell'azione penale) ascolta due che stanno compiendo il reato A, per il quale l'intercettazione forma elemento di prova e che contestualmente questi compiano anche i reati B, C, D ed E, per i quali l'intercettazione non è ammessa come prova? Ebbene, i PM non potrebbero intervenire per sanzionare i reati B, C, D ed E. Di certo non va bene. Questo è solo un esempio, però crediamo che tarpare le ali alle intercettazioni per partito preso, sia una mossa di convenienza e non di giustizia. E ci fermiamo qui.
La domanda corretta, che nessuno sembra porsi, dovrebbe essere: in confronto ad altri paesi occidentali, il rapporto costi-benefici delle intercettazioni com'è? Ovvero, in termini relativi, sul numero totale di reati gravi compiuti in Italia, quanti vengono perseguiti grazie alle intercettazioni? Il rapporto è uguale ad altri paesi? Magari viene fuori che noi siamo più efficienti. Che in Francia ci siano in assoluto meno intercettazioni non mi frega niente se la Francia ha meno reati gravi da perseguire che l'Italia.
Ricordiamo i lettori che si vogliano divertire con i numeri, l'Italia ha il numero più alto al mondo di forze dell'ordine su popolazione residente. Anche il numero di avvocati su popolazione è strabiliante se confrontato con gli altri paesi occidentali. Che dire poi dei reati di corruzione o semplicemente della "percezione dell'influsso della corruzione" che risulta di molto più alta rispetto alla media OCSE. O che il crimine organizzato faccia più danni in percentuale al totale dei reati che in tutti gli altri paesi occidentali, lo sappiamo o no? Prima di fare comparazioni in termini assoluti ragioniamo su parametri relativi, va!
D'altro canto, chi usa le intercettazioni intravvedendo fattispecie criminose che non esistono, vuoi per incompetenza, per protagonismo, vuoi per chissà quali fini, dovrebbe essere duramente sanzionato (magari gli tocchiamo lo stipendio?) e soprattutto, mai e poi mai, dovrebbe rilasciare dichiarazioni alla stampa. Di personalità di legge abbiamo bisogno, per le star del momento preferiamo le gieffine scosciate. Grazie.
In conclusione, cari partecipanti al sondaggio, in questioni di giustizia, forse dovremmo sempre discernere le emozioni ed il prurito voyeuristico da quelli che sono i principi fondamentali di tutela dell'individuo.
A meno che non si tratti di petez paesani. Quelli si, godono di presunzione di colpevolezza sempre e comunque.

13 commenti:

Roberto Romanese ha detto...

Sono, in linea di massima, d'accordo con gli avventori dei bar.

Fatte salve le indicazioni (attuali) di legge e quando le intercettazioni riguardano gli amministratori pubblici (mi riferisco ad ipotesi di reato), ritengo doveroso dare modo ai cittadini di conoscere il comportamento di chi ha chiesto la loro fiducia.

Dopodiché, piuttosto che contestare il numero di addetti nelle forze dell'ordine, bisognerebbe dare i mezzi (materiali ed economici) agli stessi per fare il proprio lavoro, anziché tagliare i fondi a disposizione (solo per il 2010 - 3,46% = 270 milioni di euro in meno).

P.S.:
Prima dell'intervento censore della regina dei Blog (che potrà vantare competenze professionali e quant'altro) preciso che questa è una semplice opinione e non un proclama ideologico.

Saluti

Leguleio ha detto...

Non sta ad un cancelliere del tribunale o chi per lui compiere un reato (violazione segreto istruttorio) e passare alla stampa le intercettazioni se riguardano un politico. I cancellieri o chi per essi non sono deputati a decidere cosa va fatto sapere al pubblico o meno. Fin che la legge dice che le intercettazioni non possono essere rese pubbliche (come è stabilito oggi) è indecente che siano rese pubbliche. Che si cambi la legge e che si decida che qualora un amministratore sia intercettato, le intercettazioni debbano essere rese pubbliche. Va bene. Fino ad allora, devono rimanere segrete.

Pamela ha detto...

Sarà un caso, ma io sono invece concorde con l'amministratore del blog.
C'è in circolazione un atteggiamento da CACCIA ALLE STREGHE generalizzato, che nulla ha a che vedere con la giustizia, ma solo con la SETE DI VENDETTA sociale.
Certo è che non fa male avere sete del giusto, ma non si deve per questo stesso diventare OSSESSIVI e cercare IL COLPEVOLE a tutti i costi.
L'arma delle intercettazioni e delle illegittime diffusioniè davvero pericolosa, sia sotto il profilo LEGALE - perchè spesso un processo viene deciso prima ancora di avere il giusto sviluppo IN CONTRADDITTORIO TRA LE PARTI - ma anche e sopratutto SOCIALE.
Pensiamo infatti quanto uno scoop montato a regola d'arte può diventare la vera e propria MANNAIA sulla vita sociale di una persona.
Se poi a essere intercettato è un amministratore, è palese che la mannaia sarà più forte, tanto più il giornale che pubblica la notizia sia di "colore differente".

Mi fa molto piacere, però, che esistano amministratori pubblici locali che si rendono disponibili a mostrare il fianco al nemico.
E' molto coraggioso, o molto ingenuo, posto che ricordo,lo scoop e la vendita di copie giornalistiche certo non guarda in faccia la veridicità o la congruità tra dichiarazioni intercettate e dichiarazioni "spiegate" e strombazzate ai 4 venti.
Immagino dunque che se un giorno una conversazione con il meccanico del tipo "ti porto la macchina perchè voglio montarmi l'autoradio" venga tradotta da qualche sedicente giornalista o blogghista in "si fanno orge sadomaso in aula consigliare" nulla potrebbe essere opposto, e lo sputtanamento pubblico più che legittimo.
Che bello, barattare la giustizia per le brioches del popolo....

Anonymous ha detto...

PS che lungo questo post. Avete preso la malattia di qualche blogger locale???

Anonymous ha detto...

Leguleio, non ha capito una cosa. Non cambia niente se le intercettazioni sono pubblicate o meno...
va con le escort di 30 anni più giovani? Buon per lui, magari io alla sua età! Spetta va che lo voto con ancora più convizione.
prende mazzette e va con le escort in cambio di appalti? é un compagno che sbaglia non cambia le mie convinzioni di voto.
Cambia niente.

Marqualdo ha detto...

Questo post è stato un esperimento. Vediamo come va con le statistiche di lettura. La gente ci legge di più o di meno quando il blog si occupa di opinioni paesane su questioni nazionali?

O sono meglio le questioni locali?

Anonymous ha detto...

Moderate il linguaggio aulico... tabaiat di petez ca le mior!

Roberto Lucifero marchese d'Aprigliano ha detto...

e quindi marqualdo cosa ha votato nel sondaggio?

Marqualdo ha detto...

Il mio voto? Ho votato: "Non prima della conclusione del processo".

Anonymous ha detto...

...........vi interessa più il numero di commenti o il numero di lettori?

Marqualdo ha detto...

lettori. Se poi in bar si commenta sul tema del giorno visto sul blog va benissimo. Purtroppo alcuni dei lettori non se la sentono di commentare sul blog anche se le loro opinioni sono sempre molto articolate.

Anonymous ha detto...

leggo il commento del Sig. Romanesi, non credo che nel post si contesti il numero delle forze dell'ordine ma si fa riferimento al fatto che il numero sia il più alto al mondo come alto è il numero delle intercettazioni in Italia. Concordo con parte del post e parte non mi piace però sono d'accordo che guardare ai numeri in senso assoluto non aiuta. Evidentemente in Italia ci sono più malandrini sul totale della popolazione che da altre parti!

Anonymous ha detto...

sono cose più grandi di noi comuni mortali. Fa piacere vedere cosa ne pensano i nostri compaesani però che il 99% sia a favore della pubblicazione di intercettazioni contro il 64% del sole 24 ore non so se ci faccia più giustizialisti o semplicemente più menefreghisti quando rispondiamo ai sondaggi.

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