martedì 16 marzo 2010

Spritz Debate: Quali sono i circoli del potere locale?

Nell'inserto del Corriere della Sera dell'11 Marzo 2010 la storia di copertina è dedicata ai circoli del potere in Italia. Sono l'altra faccia di Facebook, dice la didascalia d'apertura, sono luoghi esclusivi, gli inner circle, dove i soci spesso decidono cariche, alleanza e destini dell'Italia.

Si citano il Circolo degli Scacchi, i Circoli Canottieri, in particolare il Circolo Canottieri Aniene, l'Antico Tiro al Volo ed il Circolo della Caccia di Roma, la Società del Giardino, il Clubino e l'Ape di Milano, la Società del Whist e Accademia Filarmonica di Torino, il Teatro a Brescia, il Circolo Artistico di Genova, l'Unione di Firenze ed il Circolo del Remo e della Vela Italia a Napoli. Insomma, l'establishment si incontra "informalmente" e spesso decide.

La domanda che ci si è fatti in osteria è la seguente: a livello locale, quali sono i circoli esclusivi dove le decisioni vengono prese?

Insomma, i circoli del podere de noantri, 'ndo stanno?

10 commenti:

Anonymous ha detto...

mi par ca seis mituz ben cui bars a Morsan: tra Naziskin e NASIskin...

Anonymous ha detto...

certe associazioni si sa che servono per gestire il potere e sono dei centri di potere locale.

Anonymous ha detto...

le squadre sportive di solito esprimono sempre dei rappresentanti politici e attraggono gli imprenditori del posto. Sia per le sponsorizzazioni che per il prestigio di essere presidenti di unq squadra.

Anonymous ha detto...

boh, saranno i vari Rotary club, le logge massoniche, i golf club e via dicendo.

Anonymous ha detto...

i circoli di partito sono la fonte di potere locale. Visto che la politica qui entra ovunque (aziende municipalizzate, appalti da vincere, assunzioni dei raccomandati dal partito e via discorrendo), gli agganci politici sono la fonte del potere locale. Poi ci sono le istituzioni come banche, consorzi, cooperative che offrono prestigio a chi riveste cariche e sono un modo per mantenere i contatti con "chi conta". Anche le istituzioni religiose non ne sono immuni: varie congreghe aiutano ad inserirsi in scuole e professioni.

Anonymous ha detto...

Un modo interessante per capire come vanno le cose è vedere dove lavorano i parenti di chi fa politica. Spessissimo li si vede impiegati in municipalizzate, in società a controllo regionale o in enti locali (provincia, regione etc.). Chiamale casualità. Io personalmente giudico i politici in base a dove lavorano i loro familiari e stretti collaboratori. Tanto per dividere tra intrallazzoni e persone per bene.

Anonymous ha detto...

Quindi un politico non può essere parente di chi lavora in regione? Non diciamo cavolate per favore!

Anonymous ha detto...

non dirle tu. Possibile che i nostri politici hanno parenti stretti tutti impiegati in enti pubblici?

Gheda ha detto...

Per fare politica ci vuole tempo e solo chi fa certi lavori può avere tempo. Gli statali sono di certo agevolati visti i permessi di cui possono godere, le aspettative e gli orari ridotti di lavoro rispetto ai dipendenti del settore privato. Chiaro per poi per forza di cose chi fa il poliico, e quindi detiene le leve del potere locale, sia uno statale. Poi che una volta dentro tiri dentro anche i familiari è un fatto risaputo. I professionisti poi fanno di necessità virtù. Come diceva un anonimo prima, l'amicizia giusta aiuta chi deve fare contratti con la pubblica amministrazione. Non a caso certi professionisti sono in auge quando a girare i giochi sono certi politici e altri professionisti girano quando al potere ci sono altre fazioni politiche. O pensate che vincano sempre i più bravi?

Anonymous ha detto...

i veri ricchi non li si vede in giro nè fanno chiasso sui giornali. Guarda caso, più si sentono in giro e meno contano realmente. Sempre attenti a quelli silenziosi che agiscono dietro le quinte...

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