Malignani anni Novanta, assemblea d'Istituto, aula magna piena di studenti. Si alza un "primino" e se ne esce con la solita polemica "la mensa fa schifo!!!". Due secondi di silenzio tombale, si alza il grande Michelutti, studente stagionato di quinta Meccanica e proferisce "che cazzo vuoi!?! Paghi due lire e ti lamenti?!? Se non sei contento della mensa della scuola vai alla mensa dei Cappuccini (e visto che ci sei vai anche a cagare)!" Novantadue minuti di applausi da corazzata Potëmkin di fantozziana memoria.
Morale 1: chi spende troppo poco tende comunque a lamentarsi
Passano gli anni e le mense dei capuccini fanno notizia. Caso vuole che facciano notizia proprio in questi giorni. Dal Gazzettino di oggi "Mestre. Assediati da barboni e balordi:i frati cappuccini "blindano" la chiesa": Una cancellata e un muretto renderanno inaccessibile di notteil sagrato, dove da qualche tempo bivaccano degli sbandati. A detta di uno dei responsabili del centro la riconoscenza e il rispetto non scattano automaticamente perchè riempi la pancia a chi sfami. Anzi, se eroghi un servizio che loro ritengono "dovuto"... sei finito.
Non é da meno la notizia pubblicata sul Messaggero Veneto del 14 agosto scorso "Chiude per protesta la mensa dei poveri"... "Sempre più spesso capita che la gente entri e, dopo aver ritirato il vassoio con il cibo, getti tutto nel cestino perché non di suo gusto".
Morale 2: se regali qualcosa esiste sempre il rischio che il beneficiario non apprezzi
Anni fa, l'ERDISU dell'universita' di Trieste, l'ente regionale che gestisce l'assistenza agli studenti, decise di finanziare la pubblicazione di un libro biografico su mons. Nogara. Ebbene, l'ente decise di regalare copie del libro (un tomo da 200 pagine) a chiunque lo desiderasse. Ne misero letteralmente una pila con qualche centinaia di copie fuori dalle mense universitarie. Il risultato: libri lanciati ovunque, pagine strappate svolazzanti nel piazzale.
Morale 3: se regali in massa, la massa s'inventa nuovi sprechi (tipo il "lancio del libro dal 3 piano della casa dello studente").
Il problema della "manna del tutto dovuto" ha implicazioni su diversi fronti anche a Morsano. Ce ne sarebbero di storie da scrivere e magari le riprenderemo in post futuri, per ora ci concentriamo su due fronti: i pasti ed i libri "comunitari".
La storia insegna che se si fa una pasto comunitario, una cena, una pastasciutta ecc., mentre la forza lavoro si presta gratis, in qualche modo i costi vivi degli ingredienti vanno coperti. Ebbene, l'esperienza insegna che se si chiede un'offerta libera ai commensali...non si riesce mai a coprire i costi! Questo significa che chi magna non solo va a ufo, ma pure ha la sfacciataggine del braccino corto. Chiedete esempi e vi saranno forniti (in separata sede).
L'unico sistema che funziona e' il pagamento anticipato. Per questo esiste l'istituto giuridico del "passare alla cassa per lo scontrino" o "il pasto é incluso nel biglietto d'iscrizione alla manifestazione".
Altro giro altra corsa (ma stesso principio): i libri comunitari. Siano essi pubblicazioni di storia locale o di vicende del paese, il dilemma e' sempre quello: distribuirlo gratuitamente o farlo pagare. L'esperienza insegna che se esce gratis, la gente non gli dá il giusto valore che premi lo sforzo di pubblicarlo e il rischio che le pagine finiscano a "stabilizzare tavolini traballanti" diventa altissimo. L'esperienza paesana quindi, fa si che si chieda sempre un obolo, sebbene simbolico, per chiunque desideri possedere una pubblicazione. Se poi uno non vuole pagare, pazienza, di certo non apprezzerebbe il libro comunque e quindi puo' starne senza.
In fin della fiera, il dibattito tra "damolo gratis" e "famolo pagá" é sempre tra i piú accessi della vita sociale morsanica.
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2 commenti:
Per dirla alla Marco Ranzani, il paese e' pieno di barboni.
Non e' solo a Morsano cosi'! Anche nel mio paese e' la stessa cosa: se dai gratis finisce in un angolo e nessuno lo legge. Con le pastasciutte tutti sempre in fila per prenderla ma poi a lavorare son sempre quelli!
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