All'epoca, per gli italiani erano guai a parlar male di chi stava in alto |
Iniziamo da un esempio facile: la targa nella ridente Flambro.
La bella targa (1 metro per 80 cm circa), attaccata su una casa che dà sulla centralissima piazza Vittorio Emanuele II, rammenta a tutti i passanti che "LA PERSONA BEN EDUCATA NON BESTEMMIA. A DIO LA LODE".
Ci sono una serie di effetti che quella targa sortisce. Il primo è che se Flambro era il solito paese anonimo della Bassa, da quantdo hanno messo la targa, è diventato il paese "della targa della bestemmia". E non te lo dimentichi più. Il secondo è che un passante inconsciamente assume che Flambro abbia sempre fatto parte del trio Sodoma-Gomorra-Flambro in quanto paese di bestemmiatori. Ovviamente un tempo il contadino di Flambro bestemmiava nè più e nè meno degli agricoltori di Talmassons e Lonca; si tratta purtroppo di un evidente caso di campagna marketing andata male.
Accipicchia e cribbio a Flambro vanno bene |
Dalla Bassa selvaggia si passa all'elité dei salotti buoni del Torinese e dei trendy bar del Muretto di Palmanova. Qui, da quando si parla veneto, il "chi selo?" (detto con la puzzicchia sotto il naso) ha sostituito la bestemmia o meglio, la beftemmia, come si diceva nel Settecento.
Si, perchè il riferimento al beftemmiare risale a quell'epoca e mentre vi prendete il miglior gelato del mondo da Nonna Pallina in contrada Donato, se buttate l'occhio di fronte, sul lato destro del duomo c'è un'iscrizione.
Il Provveditore Generale della Serenissima Repubblica di Venezia & C. (notasi il "& C.") ha parole pesanti per "il dannato costume di alucne persone di portarsi a far rumore innanzi alle Chiese ... e proferir beftemmie"
Si, perchè il riferimento al beftemmiare risale a quell'epoca e mentre vi prendete il miglior gelato del mondo da Nonna Pallina in contrada Donato, se buttate l'occhio di fronte, sul lato destro del duomo c'è un'iscrizione.
Il Provveditore Generale della Serenissima Repubblica di Venezia & C. (notasi il "& C.") ha parole pesanti per "il dannato costume di alucne persone di portarsi a far rumore innanzi alle Chiese ... e proferir beftemmie"
Tre anni dopo arrivarono i francesi: merde e putain divennero le imprecazioni ufficiali |
E naturalmente casa nostra con il proclama che vieta il "proferir befstemmie" anche in occasione della festa dei Santi Inocentini del 28 dicembre (1732) presso la chiesa di San Pellegrino a Morzan di Straddalta.
7 commenti:
Ciao, sui campi di calcio funziona già qualche disincentivo alla bestemmia in alcuni campi. Si è parlato di espulsione “a tempo” per chi impreca durante le partite della Gorizia Cup. A San Donà di Piave, hanno messo l’effigie della Madonna a bordo campo!
Dunque a Morsano il 28 dicembre, presso la chiesa di San Pellegrino, nel 1700 si festeggiavano i santi innocentini. Il culto dei "Santi Innocenti", fa riferimento ai bambini uccisi da Erode, nella strage degli Innocenti. Il nome "Innocente", festeggia proprio l'onomastico il 28 dicembre.
molto interessante il documento sulla chiesa di San pellegrino di Morzan di Straddalta. Come mai la provincia retta da un cultore delle tradizioni locali come Fontanini, non mette un cartello in prossimità di dove si trovava la chiesa? Mandi
I nostri amici Leghisti di Castions potrebbero fare la proposta
se è per quello potrebbero farlo anche gli amministratori locali
..... che lo facciano gli abitanti di Morsano se tanto gli interessa
Meno papi + f...
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