lunedì 3 ottobre 2011

Il Panico: Che succederà ai nostri risparmi se la Grecia collassa?

Servizi secreti: la vista dal baretto del Gherkin
è grigia. Molto grigia.
Anche questa mattina è volata nell'aria la fatidica domanda: "cosa succederà a quei quattro spiccioli che ho in banca se la Grecia collassa?"

Il popolo la domanda se la fa spesso ma curiosamente alla tivvù (italiana) si parla d'altro.

Le domande che si sentono in bar riguardano anche il futuro dell'area Euro e della permanenza dell'Italia nell'Euro.

Tutte domande che i nostri servizi secreti ci dicono essere al centro dell'attenzione del mondo accademico e finanziario dei piani alti (vedi foto dal bar qui a sinistra).

Curioso che tra il popolo e i piani alti, ci sia il sistematico silenzio dei piani intermedi.

Probabilmente penseranno che il popolo non capisce un tubo e non vale la pena spiegargli l'economia mentre ai piani alti si fanno troppe pippe mentali e non vale la pena ascoltarli. 

Comunque sia, tutti si stanno aspettando un prelievo una-tantum dai propri conti correnti. Chi può sposta le posizioni su assetti difficilmente intaccabili (es. lingottini d'oro) mentre chi non può, si affida ai santi in paradiso e pure in Torsa.

Nel frattempo, godiamoci gli schemini che girano al Gherkin (una sorta di evoluzione del 3-5-2 di Maurinho Salvin).  

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Vitellozzo, non ci hai detto però cosa succederà se la Grecia collassa.

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

perché siamo nel campo della teoria pura. Non esistono altri casi di uno stato che si trova in una moneta e senza il controllo della politica monetaria )ossia euro con la banca centrale a Francoforte). Ogni ipotesi e' quindi puramente teorica senza riscontro in casi precedenti. In linea di principio, se la grecia va in default, dovra' uscire dall'euro e pigliarsi la dracma. Tocchera' poi all'italia? Pensiamo al Giappone che ha gli stessi problemi dell'Italia (alto debito, bassa crescita) e che pero' nessuno attacca. Perche'? Perche' ha una sua banca centrale ed e' in controllo della sua moneta. L'Italia e' piu' esposta perche' non controlla la sua moneta. Non fanno saltare la Grecia per evitare il contagio all'italia che e' troppo grande perche' i suoi problemi poi non tocchino l'intera Europa. La Grecia e' le Termopili dell'Euro. Sarebbe meglio per la Grecia fallire e ripartire ma il che sarebbe peggio per l'Europa. Una scelta difficile.

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

PS se la grecia esce dall'euro, potrebbe essere che dall'oggi al domani ti blocchino i conti correnti per evitare che tutti portino fuori i soldi dalle banche presi dal panico. E questo e' facile da predire. Poi una reazione a catena manderebbe lo spread dei nostri titoli di stato alle stelle e l'Italia potrebbe "avvitarsi" cioe', per semplificare, dover promettere tassi d'interesse sui BOT che pero' non riuscirebbe ad onorare perche' troppo alti. E l'Italia diventerebbe la nuova Grecia. Uscita dall'Euro e reintegro della Lira ad un tasso di cambio contro l'euro molto piu' svantaggioso di quello che hai oggi. Bene per l'export male per l'import di materie prime ed energia e si comincerebbe con l'inflazione altissima, stipendi bassi e gente incazzata in piazza... Non un bello scenario.

Ma siamo sempre nell'ambito della teoria perche' sono situazioni completamente nuove.

Anonimo ha detto...

però è anche vero (e qui smentiscimi se le mie sensazioni non sono esatte) che la manovra estiva italiana non ha puntato strutturalmente alla riduzione del debito ma ha puntato solo a "tirare avanti". e questo ha esposto il fianco agli speculatori di ogni dove. domenica sera in tv parlavano della grecia e delle manovre per sperare di ottenere la 2 tranche del prestito ponte: riduzione degli stipendi del 40% nel pubblico e nel privato, licenziamento a breve del 20% dei dipendenti pubblici... tanto per citarne un paio. in Italia han detto: tagliamo i comuni sotto i mille abitanti e le province... apriti cielo! e allora si è aumentata l'iva, ma non si è preso il toro per le corna. io semplifico, ma c'è poco da stare allegri anche qui da noi.

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

eeeh, il tuo e' un buon riassunto di quello che il prof. Alesina (aalesina@harvard.edu), noto professore di economia ad Harvard e punta di diamante degli economisti italiani, ci racconta da sempre. Leggi il suo punto di vista ripreso dal Corriere di recente (Le tre lezioni (subito) dimenticate). Magari ne faremo un post visto che in molti ci hanno scritto via mail perche' vogliono saperne di piu'.

Anonimo ha detto...

If Germany were to leave, its Neue Deutschmark would soar as international funk money piled into a bigger, better Switzerland, and German manufacturing firms would suffer. German banks could cope with the switch of domestic deposits and loans into the new currency, but they would have to be recapitalised because their foreign assets in euros would now be worth less in domestic terms.

If Greece were to leave, its reborn drachma would plummet—which might be good for its exporters but which would trigger what Barry Eichengreen, a monetary historian at the University of California, Berkeley, has called “the mother of all financial crises”. The devaluation of the drachma against the euro would turn any debts that remained in euros into a crippling burden. At the same time depositors, who are already edging towards the exit, would break into a headlong rush, bringing down Greece’s banking system.

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