Da un po' di giorni a questa parte, in osteria c'è fermento.
La politica torna a farla da padrona nelle discussioni e si parla di scissioni, divisioni, correnti o, con un po' di politicamente corretto (Prugna Midolini, grazie) si parla di "gruppi".
La discussione avveniva in Friulano ma, come si usa da queste parti per dare enfasi ad un concetto, lo si esprime in Italiano. Così, come un fulmine a ciel sereno, è sceso un "je ore di finile cul 'frazionismo' ta pulitiche!"
Al che è seguito un minuto di silenzio...
Seguito a sua volta da un borbottare di brao, ben dite.
Il termine "frazionismo" non fa riferimento all'esaltazione dell'essere frazione, come un castionese qualsiasi potrebbe pensare, bensì alla tendenza a formare correnti o gruppi all'interno di un partito politico. Spesso è associato all'idea di scissionismo o quantomeno, ne è l'anticamera.
In osteria si osservava come sia la sinistra italiana ad essere tradizionalmente soggetta a frazionismo o come direbbero i radical chic "al fractionnisme". Però anche la destra non disdegna.
Morsano di Strada, ovvero frazione che vai, neologismi che trovi!
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