I morsanesi non capiscono. In Francia devono aumentare l’etá pensionabile da 60 a 62 anni e i francesi mettono a ferro e fuoco le piazze bloccando i rifornimenti di carburante a livello nazionale. Dall’altra, ai Britannici appioppano delle misure drastiche con tanto di tagli allo stato sociale e licenziamenti di 490.000 statali entro 5 anni e tra gli Inglesi non vola una mosca.
Francia e Gran Bretagna sono nazioni dal passato imperiale, entrambe siedono nel consiglio di sicurezza dell’ONU, entrambe hanno problemi economici ma la risposta della gente é drammaticamente diversa: in Francia é furore nelle piazze (
"Ce mouvement est une sorte de guérilla sociale") mentre in Gran Bretagna é un thé caldo con un po’ di latte e dei biscottini al burro, consumati nel “living room” di casa (
Could the UK have strikes like France?).
Nei bar morsanesi s’é subito cercato di capire cosa c’é dietro e quali potrebbero essere le conseguenze per Morsano.
La prima conseguenza é che l’Italia é, come sempre, a metá strada tra i due estremi. C’hanno innalzato l’etá pensionabile delle donne del pubblico impiego a 65 anni e s’é fatto gli Inglesi; c’hanno proposto dei cambi nei contratti di lavoro a Pomigliano e s’é fatto i Francesi.
Tra i tagli britannici ci sará il taglio ai finanziamenti alla BBC, per cui il servizio gratuito “BBC World” verosimilemtne sparirá dai canali liberi del digitale terrestre morsanese.
Tuttavia, la cosa che fa impressione é che il primo ministro David Cameron, in campagna elettorale, promise una politica di rigore e di “lacrime e sangue”. Cosí, apertamente. E gli elettori lo hanno votato! Ha dunque pieno mandato per rimettere i conti del governo a posto dopo gli esosi finanziamenti a diversi colossi bancari britannici caduti nella morsa della crisi finanziaria del 2008-2009.
E tagli saranno. Tra il 2014 e 2015, il governo di Sua Maestá licenzierá 490.000 statali (il 10% degli statali). Il welfare sará tagliato di 18 miliardi di sterline, l’etá pensionabile nel settore pubblico é innalzata a 66 anni e sono previsti tagli pure al budget della Regina. D’altronde, se si si spendono ogni anno 667 miliardi di sterline e ne entrano con le imposte 548, il deficit che ne risulta in qualche modo va arginato.
Tra un sorso di
Earl Grey e di
Green Tea, i
gentlemen discutono pure dei tagli al fiore all’occhiello nazionale: le forze armate. Dismissione totale degli
Harrier dal 2011, taglio di 42.000 militari e personale civile del ministero della difesa (M.O.D.) entro il 2015, taglio del 40% di carri armati, taglio di 4 navi e perfino una portaerei nuova di pacca verá messa in vendita dopo 3 anni di servizio e via dicendo.
Anche se dopo questi tagli, “Britannia” continuerá ad avere la quarta spesa per la Difesa al mondo, i tagli ci sono e si faranno sentire (vedi "
The end of Britain’s post-imperial ambition"). Si faranno sentire anche nell’indotto sia della Difesa che di altri settori, tanto che si parla di altri 468.000 posti di lavoro nel settore privato, messi indirettamente a rischio dalla riduzione di investimenti pubblici (secondo uno studio di PwC).
Ma come fanno gli Inglesi ad avere tutta questa flemma mentre i francesi s’infiammano per molto meno?
I nostri inviati a Londra ci dicono che per gli Inglesi, dopo i legacci burocratici che ha istituito Maggie (leggi “magghi”) Thatcher, é di fatto impossibile organizzare grandi manifestazioni di piazza. É anche vero peró, che il governo ascolta il parere dei maggiori sindacati, in particolare il
TUC e si siede con loro ad un tavolo di discussione in via preventiva - poi comunque prende le decisioni che deve prendere. In Francia dicono che invece il governo non sia uso ad ascoltare i sindacati e che questo dia il lá ad un popolo comunque abituato a riversarsi nelle piazze.
Ricordando la battaglia di Agincourt, il Duca di Wellington e l’ammiraglio Nelson, il dibattito continua...