Ebbene, nel tecnologicamente recalcitrante Friuli, chi di commercio con l'estero vive, ha subito capito l'andazzo dei paesi più tecnologicamente vispi andando a ruota con le loro esigenze. Non è un segreto che i migliori esperti e critici di vino siano Inglesi seguiti a ruota dagli Americani. Chi legge "Decanter" o "The Wine Spectator" sa di cosa stiamo parlando.
Non è raro che chef di fama mondiale vengano accompagnati per un tour delle cantine del Friuli (contatti dei nostri servizi secreti una volta accompagnarono Gordon Ramsay nel Collio) seguiti da noti giornalisti di testate internazionali, esperti di vino. Nel settore si sa che un giudizio positivo di Jane MacQuitty sulle colonne del Tìmes, fa incrementare le vendite di migliaia di bottiglie già il giorno dopo. Stessa cosa per le colonne sui migliori vini di Dorothy Gaiter e John Brecher sul Wall Street Journal o di Jancis Robinson sul Financial Times.
Probabilmente, visto che gli inglesi non sono una tradizionale nazione produtrice di vino, hanno raffinato i palati con quello degli altri sviluppando un bilanciato punto di vista senza pregiudizi. Si sa che in Francia si beve solo francese e in Italia solo italiano. Non solo, in Friuli si beve friulano, in Piemonte si beve piemontese e in Toscana si beve toscano: ogni regione beve solo il suo. In Gran Bretagna no, si beve sempre e comunque vino straniero, basta che sia buono. Se poi il vino è pure pregiato, resta sicuro che gli stranieri si comprano le vigne: il Porto è di fatto un vino di proprietà inglese sebbene prodotto in Portogallo e pure lo Champagne ha quote proprietarie notevoli fuori dalla Francia.
Così ci sono blogger del vino in visita ai Colli Orientali:
- Jeremy Parzen dobianchi.com
- Samantha Dugan sansdosage.blogspot.com
- Alfonso Cevola acevola.blogspot.com
- David McDuff mcduffwine.blogspot.com
- Nicolas Contenta croosadabilia.blogspot.com
- Wayne Young terroirists.net
2 commenti:
Nel frattempo ci giunge notizia che la conglomerata agricola di stato cinese, Cofco, ha appena comprato Château de Viaud con i suoi 20 ettari di vigna nella regione del Bordeaux. La cosa non fa meraviglia considerando che gia' l'anno scorso la Cina ha superato sia Germania che la Gran Bretagna come mercato principale per l'export di vini Bordeaux. Siamo nei primi giorni di una potenziale rivoluzione? In Cina si consumano 1.1 litri di vino a persona all'anno contro una media europea di 23 litri ed un picco del Portogallo di 44 litri. Per ora la borghesia emergente cinese vuole farsi vedere che spende e importare i costosi Bordeaux assolve allo scopo. Se poi il vino diventera' una bevanda di massa, é presto per dirlo. Forse lo capiremo il giorno in cui il proprietario di un vigneto della nostra zona si chiamerá Mengyao Jabao!
Dutcâs miôr bevi in companie che di bessôl. A si lu cjante ancje achi :
http://www.youtube.com/profile?user=sommarti#p/u/0/6hXN00_qcoQ
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