Due sono il centro dell'interesse degli studiosi dell'Harvard de noantri:
- Il fare branco al bar
- La fenomenologia del saluto
Il fare branco in un bar
Sul primo fenomeno la prima cosa da dire é che quando si formano schieramenti diversi, l'importante é dimostrare forza, come fanno i galli cedroni in calore quando devono attrarre le galline cedrone. Petto in fuori e penne della coda ben allineate al vento. Qui il trucco é farsi vedere sempre circondati da piú persone possibile come a sottolineare la consistenza e la fedeltá del "proprio schieramento".
Le tecniche per raggiungere lo scopo sono molteplici: molto comune é quella di fare riunioni strategiche, con tanto di fogli al vento e penne per gli appunti, ben in vista al bancone o meglio ancora, fuori dalla porta del locale pubblico. Il valore strategico sta anche nel farsi vedere in gruppo anche da chi passa per strada (che immancabilmente saranno o dei membri dell'altro schieramento o delle piccole vedette lombarde sempre del medesimo).
L'atteggiamento é anche importantissimo: le facce devono esprimere sicurezza quindi sorrisi sempre, o meglio, ghigni "di chi la sa lunga" e i movimenti del corpo devono tradire un fare aggressivo.
Il bar diventa il proprio territorio. Se il nemico entra nel territorio, sicuramente é una spia e deve essere ignorato e possibilmente non deve carpire nessuna informazione strategica. Anzi, se si riesce a estorcergli qualche dritta sull'opposizione, meglio. Importante che ci sia un visibile cambiamento di atmosfera quando la spia entra nel territorio del bar: se si stava ridendo, il silenzio cade inopinato, se c'era silenzio, adesso sia baldoria.
I linguaggio del corpo é essenziale. Non si deve dare la fronte alla spia, bensí il corpo deve torcersi di circa 45 gradi dando parzialmente la schieza alla Mata Hari o al James Bond di turno.
Il bar stesso diventa poi territorio di battaglia. A ognuno il suo e comunque nessuno si permetterebbe mai di entrare nel bar del nemico con il proprio branco. Le sortite individuali sono concesse e comunque interpretate come "missioni spia". Le sortite di gruppo sono vietatissime.
Il massimo affronto paesano é il "toglimento del saluto". Tradizione di origine medievale, é ancora molto in voga a Morsano.
Esiste tutta una tecnica legata al toglimento del saluto. Esiste la "negazione visiva" che consiste nel girarsi dall'altra parte quando il nemico si presenta nelle vicinanze. Poi dipende come si fa la "negazione visiva". C'é quella con collo, di solito adottata dalle donne e quella con il corpo, di solito adottata dagli uomini.
C'é poi "l'ignoro dialettico" che consiste nel non rispondere ai saluti e continuare a parlare con chi si stava parlando come nulla fosse. Un corolllario della tecnica é quello di iniziare una conversazione con un amico quando un nemico si presenta in zona.
C'é anche "l'imboscamento di reazione" che consiste nell'infilare la testa in pertugi che ufficialmente diano adito a interpretazioni dubbiose tanto per restare sul vago e non scontentare nessuno. Ad esempio si puó infilare di corsa la testa sotto il tavolo facendo finta di cercare una chiave oppure abbassarsi per lagarsi la scarpa. Insomma, non ti ho salutato perché stavo facendo altro e non ti ho visto.
Difficile la situazione di chi non ha seguito a fondo i dettami di Cristo ("Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie con me disperde. - Luca 11:23) e sta nel mezzo mo' qui, mo' la' come le putanis di Vignesie. In questo caso, le tecniche di saluto-non-saluto sono materia per professionisti e solo pochissimi riescono ad essere cerchiobottisti nelle complesse relazioni sociali morsaniche.
Le osservazioni continuano (con molto gaudio) e se avete suggerimenti in merito, fateci sapere.
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