lunedì 26 luglio 2010

Morsano Cinematografica: Una storia semplice (e le inversioni a "U")

Molti lettori conosceranno il racconto di Leonardo Sciascia "Una storia semplice" o avranno visto il film di Emidio Greco tratto dal racconto ed uscito nel 1991.

La trama è quella tipica di molte storie della Sicilia di Sciascia: viene scoperto un cadavere in una masseria con accanto una Mauser e un foglio con su scritto: "Ho trovato." La storia si articola in continui tentativi di depistaggio e altri morti con coinvolgimenti di uomini delle istituzioni e un giro losco dominato dall'omertà e dalla collusione mafiosa.

Nella versione cinematografica, quello che rimane in mente di più è la scena finale interpretata dall'attore Massimo Ghini, che nel film fa "l'uomo della Volvo". All'inizio del film un uomo che guida una Volvo targata Verona, quindi un uomo del Nord che approda nell'incomprensibile Sicilia, volontariamente si reca in questura a dare la sua testimonianza su una questione locale che accidentalemente si era trovato ad assistere.

Da lì si sviluppa tutta una vicenda fatta di colpi di scena, schieramenti e contro schieramenti, voci, dicerie, rovesciamenti di fronte, l'amico dell'uno che copre l'amico dell'altro, vendette private che diventano vendette pubbliche, vendette pubbliche che diventano vendette private. Insomma, si dispiega la società omertosa e connivente che ha reso celebri i romanzi di Sciascia.

Una volta uscito da tutta la vicenda, nella scena finale, l'uomo della Volvo, mentre sta guidando per tornare a Verona si ricorda di un particolare che, se preso in considerazione avrebbe risolto tutto il caso. Si ferma, fa un'inversione a "U". Però, conscio di non avere a che fare con una società lineare e trasparente, pensa ai guai che capitano anche a chi è solo uno spettatore nel momento in cui, suo malgrado, s'invischia nelle questioni dei locali. Al che innesta la marcia, rifà l'inversione a "U" in direzione Nord e riparte verso casa mandano a farsi benedire quei luoghi maledetti.

Conclude Sciascia... « Pensò di tornare indietro, alla questura. Ma un momento dopo: "E che, vado di nuovo a cacciarmi in un guaio, e più grosso ancora?" Riprese cantando la strada verso casa. »

Ecco, questa è la conclusione cui si arriva quando si ha a che fare con le beghe di paese. Una bella inversione a "U"...

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