lunedì 7 febbraio 2011

Idea Morsanica: a cena con il VIP

Goldsmiths Hall-City of London
ma anche in un posto meno formale va bene...
Qualcuno l'aveva teorizzata tempo fa e poi era finita in magazzino per poi saltar fuori oggi sullo spunto di un articolo del Corriere della Sera (Metti una sera a cena con Wikileaks). L'articolo parla dell'invito che il fondatore di wikileaks, Julian Assange, ha fatto ai suoi sosteitori affinchè si ritrovino attorno a un tavolo apparecchiato per discutere di come Wikileaks difenda il diritto dei cittadini a essere informati. Esiste anche un sito "Dinner for speech".


Trovarsi a cena a discutere di un tema, una variante è anche trovarsi a cena a discutere di un tema con un ospite che ne sa sull'argomento o con più ospiti che potrebbero dibattere con cognizione di causa sull'argomento.Insomma, la cena col VIP.
 
Di cene con i VIP ne esistono in diversi ambiti, non ultimo l'ambito della politica o delle organizzazioni di categoria ma lì il problema è che la platea dei commensali è una platea compiacente e non c'è mai contradittorio con il VIP. Le domande sono di cortesia e si va alla cena per essere visti assieme al VIP e per compiacere al VIP.
 
...magari dove l'assaggio birre, come in questa steak house
a Boston, stimoli il dibattito 
Qui si parla di qualcosa di diverso. Una sorta di "Cortina incontra" dove la platea dei commensali fa domande, anche impegnative ed il VIP elabora ma rimanendo aperto alla replica dei commensali. Meglio ancora se i VIP sono più di uno e portano in tavola opinioni diverse. Potremmo anche definirlo un "Porta a Porta" tra un piatto di brovade e muset ed un bicchiere di Cabernet Franc
 
Perchè questa idea era saltata fuori mesi fa? Perchè era stato suggerito al nostro blog di fare delle cene ad intervalli regolari (esempio, due volte all'anno) ed invitare un paio di VIP portatori di punti di vista diversi, per discutere di questioni care alle nostre terre. La platea dei commensali si formerebbe a invito o chi prima arriva primo alloggia.
 
Le discussioni sarebbero moderate e la possibilità di fare domande aperta a tutti.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisogna stare attenti ad aprire a tutti.
Le cene con il personaggio nascono come momento di tranquilla discussione mentre si mangia qualcosa.
Non dovrebbero esserci attacchi politici o personali verso la persona invitata.
Starei pertanto molto attento nell'accettare parecchie adesioni da parte di una stessa forza politica.
C'è un notevole rischio bagarre.

Anonimo ha detto...

potreste aggirare il rischio bagarre mandando inviti in egual misura ai sostenitori dei VIP e a chi la pensa in maniera diversa dai VIP.

Anonimo ha detto...

E perchè i VIP dovrebbero venuire a queste cene? Cosa ci guadagnano (oltre alla cena gratis immagino)

Anonimo ha detto...

ma i commensali pagano per venire a cena?

Anonimo ha detto...

se fate una cena con i rappresentanti di porpetto e castions per discutere della strada, vengo a fare la battaglia del cibo.....

Frico e Polente ha detto...

se non fate inviti personali con gente che sa di cosa parla, si rischia la gazzarra inconcludente dove il solito mona di turno monopolizza la discussione facendoti andare di traverso il frico.

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

di certo queste cose non le fai in ristoranti di lusso. IL VIP è locale, mica Robert De Niro! Cena a prezzi abbordabili e niente comizzi. Si può anche chiamare un moderatore esterno per passare la palla tra un ospite e l'altro e la platea delle domande.

Anonimo ha detto...

Se è una cena è una cena, se è un dibattito è un dibattito.
Normalmente queste cene hanno una parte conviviale in cui tutti mangiano in pace e successivamente una parte di dialogo.

Il VIP parla di cosa sta facendo, dello stato dei fatti di qualche lavoro ecc ecc (a secondo di chi viene invitato) e poi poi a seguire qualche domanda per un blando dibattito.
Finita la parte da seduti ci si alza e le conversazioni continuano in gruppi più ristretti, bevendo mangari qualche grappa.

Il format però non prevede battaglie del cibo e offese personali o alle reciproche madri.

Generalmente gli invitati sono solo quelli aderenti al gruppo o sostenitori di una causa.

Se organizzaste una cena con il VIP riguardo ad un argomento molto dibattuto in paese si rischierebbe di avere un numero di partecipanti troppo elevato.
Parteciperebbero anche i black-block nostrati (non dico a quale partito di minoranza a cui mi riferisco) che non vedrebbero l'ora di mettere in difficoltà il VIP intervenuto e di fare un bel post sui blog il giorno successivo.


Pertanto: pochi invitati e selezionati!

Anonimo ha detto...

ok, ma se gli invitati sono selezionati, con che criterio fai la selezione? Diventa un club per pochi eletti e alla fine finisci a parlarti addosso.

Anonimo ha detto...

mi piacerebbe partecipare se vengono personaggi a parlare di collaborazione tra comuni e che visione hanno per la cultura, le infrastrutture eccetera.

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

da come ci avevano prospettato la cosa, l'idea è quella di incontri monotematici. Ma i temi che attirano di più è difficile trovarli. Di certo sarebbe utile sentire come vedano le cose i rappresentanti di comuni vicini. Interessante.

Anonimo ha detto...

la foto col telefonino dov'è stata fatta?

Anonimo ha detto...

Sicuramente sarebbe anche un po' parlarsi addosso, ma evitando il "non capisci niente!" o "taci che fai solo danni!" si possono approfondire certe tematiche con più serenità.

E poi, non dimentichiamolo, quella che nel post è stata suggerita è una cena, e non un dibattito.

Ad una cena a casa mia io invito chi mi pare e cerco di organizzare l'elenco degli invitati in modo che siano reciprocamente graditi.

Se l'intenzione è quella di discutere apertamente e a lungo riguardo ad argomenti specifici, lo strumento migliore è quello del classico dibattito pubblico.

Anonimo ha detto...

Vabbè, comunque se non c'è Rubby io non vengo!! Okkei?

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