Secondo l'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ed il Ministero dell'Interno, tra le amministrazioni degli 8.094 comuni italiani, il numero di donne assessore sfiora quota 20% ma ci sono ancora 2.285 comuni, ovvero il 32%, che non hanno neanche una donna in giunta (vedi Anci, niente quote rosa in 2 mila Comuni), con punte che superano il 40% in alcune Regioni (Valle d’Aosta, Lazio, Abruzzo, Molise, Calabria e Sicilia) e in alcune di queste regioni anche oltre il 50%. Inoltre, nei municipi italiani le donne sono solo 23.654, il 18,7% del totale. I sindaci donna sono 880, il 10,9% del totale.
Dunque, a detta dell'ANCI, la sottorappresentazione delle donne anche nelle amministrazioni comunali italiane resta evidente. Così, il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, ha presentato in Consiglio dei Ministri una proposta per introdurre delle "quote rosa" nei comuni italiani.
Il disegno di legge (DDL in materia di pari opportunita' nell'accesso agli organi elettivi ed al lavoro nelle amministrazioni pubbliche) prevede tre punti chiave:
- la doppia preferenza nelle schede elettorali cioè si potrà esprimere una preferenza, ma se la seconda preferenza è di sesso diverso da quello della prima, se ne potranno esprimere due.
- in ogni amministrazione comunale sia presente almeno una donna.
- almeno un terzo dei candidati dovrà essere formato da donne.
Detto questo, abbiamo sottoposto l'idea ai nostri lettori più o meno morsanesi e ben il 60% si è detto favorevole alle quote rosa.
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